di Fabio Pelini
Era il 27 giugno scorso quando Abruzzo sera lanciava l’allarme (https://abruzzosera.it/attualita/laquila-dichiarato-inagibile-un-prezioso-spazio-di-socialita-ulteriore-campanello-dallarme-per-la-citta/): in una città già a corto di spazi sociali, un altro tassello veniva a mancare, quello del campo di calcetto di Via Simon Bolivar. Un luogo prezioso, attorno al quale decine di ragazzini dei quartieri limitrofi si radunano per interminabili pomeriggi di sfide e tornei, ma anche per condividere, accompagnati dalla musica di una cassa bluetooth, desideri, turbamenti e momenti di scoperta reciproca. In una città, che come tante altre, vede sempre più erodere gli spazi di fruizione pubblica.
Fare sport equivale ormai a sostenere dei costi, molto spesso fuori portata per molte famiglie. E se gli spazi per giocare e socializzare liberamente sono sempre meno, è necessario salvaguardare almeno quelli ancora fruibili. Il campetto nella zona alta del Torrione è in tal senso paradigmatico, ma non è il solo: c’è anche quello di Pettino, in Via Svizzera, in stato di abbandono da oltre un anno e mezzo. E ci sono le aree ludico ricreative dei vari progetti CASE, che necessitano di una manutenzione importante.
Non serve un’indagine sociologica per comprendere come la mancanza di luoghi di ritrovo e socialità costituisca una delle cause alla base del disagio giovanile, che poi può sfociare nei modi più variegati. E, troppo spesso, ci si sofferma sugli effetti, rimuovendo superficialmente le cause.
Dopo la nostra segnalazione del giugno scorso, si sono susseguiti una serie di interventi utili a perorare una causa che è sotto gli occhi di tutti e che, in quella che sarà la Capitale della Cultura 2026, merita un’attenzione costante. La politica cittadina è intervenuta con i consiglieri Padovani e Verini, c’è stata anche un’interrogazione del consigliere Tomassoni per chiedere conto all’amministrazione comunale, che per voce dell’assessore allo Sport Vito Colonna, ai nostri microfoni, ha illustrato lo stato dell’arte e annunciato lo stanziamento di 150mila euro in aggiunta ai 50mila inizialmente previsti, per riconsegnare alla città – entro l’estate prossima – gli spazi in disuso, ammalorati da usura e, spesso, anche da comportamenti incivili.
Ma quella è un’altra storia, che va affrontata a tutti i livelli, per accrescere l’educazione civica e la cultura del prendersi cura di ciò che è pubblico e quindi di tutti.
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