In vista dell’Abruzzo Pride, dal Prc-Sinistra Europea Abruzzo riceviamo e pubblichiamo la nota che segue a firma di Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Viola Arcuri e Marco Fars, co-segretarә regionali e Corrado Di Sante, segretario provinciale Pescara.
Rifondazione Comunista domani sabato 6 luglio parteciperà con orgoglio all’Abruzzo Pride e sfileremo con le bandiere della pace e quelle palestinesi. Non esiste liberazione di determinate soggettività oppresse senza la liberazione di tuttә le soggettività e di tutti i popoli. Il Pride nasce come rivolta e liberazione e in quanto tale Rifondazione Comunista continua a intenderlo.
Siamo convintamente “Agitate con cura” e ci riconosciamo nel documento politico dell’Abruzzo Pride, che è possibile scaricare e condividere al link che segue https://www.abruzzopride.it/
La comunità LGBTQIA+ in Italia come in troppi altri Paesi, è sempre più bersaglio di una crescente ondata di crimini e odio, alimentata da una classe politica tesa a sgretolare la democrazia e frammentare la società. Ricordiamo che in Italia ancora non esiste una legge che estenda l’aggravante dei crimini d’odio e violenza alle persone LGBTQIA+. Denunciamo l’ulteriore declino dell’Italia nella classifica europea in materia legislativa al riguardo: secondo il rapporto Ilga del 2024 l’Italia è al 23° posto su 27, ormai prossima a diventare fanalino di coda.
Rifondazione Comunista crede fermamente che le lotte per i diritti civili e per quelli sociali debbano procedere necessariamente di pari passo: non ci accontentiamo di avere una legge sull’omolesbobitransfobia se poi non possiamo arrivare a fine mese perché ci hanno tolto il reddito di cittadinanza o perché il nostro lavoro è sottopagato, private sempre più dei nostri diritti sociali e perfino ammazzatә di lavoro – così come non ci aiutano aumenti salariali se poi siamo costrettә a nasconderci e soffocare le nostre identità sul posto di lavoro per non essere mobbizzatә, umiliatә, licenziatә o perfino suicidatә!
Siamo fortemente agitatә contro la guerra, che è negazione di tutti i diritti a cominciare da quello all’esistenza, non ci arruoliamo alla retorica militarista e machista del governo italiano e di quelli europei, siamo dalla parte della pace e non dell’invio di armi. Siamo al fianco di tutte quelle realtà LGBTQIA+ che, accogliendo le richieste delle persone queer in Palestina, rifiutano la propaganda che strumentalizza le loro esistenze, presentando Israele come paladina dei diritti delle persone queer: come per tutte le persone palestinesi, anche per loro da decenni è molto più probabile essere ricattatә, aggreditә, umiliatә, violentatә, bombardatә e ammazzatә dalle forze di occupazione israeliane e dai coloni sionisti.
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