L’Aquila, pareggio agrodolce ad Avezzano (2-2). Pagliari: “Presi gol ingenui. Nella difficoltà ci ritroviamo”

L’Aquila, pareggio agrodolce ad Avezzano (2-2). Pagliari: “Presi gol ingenui. Nella difficoltà ci ritroviamo”
27 Ott 2024
di Alessandro Tettamanti

Un pareggio arrivato al termine di un derby che è stato una girandola di emozioni, per le tante svolte che la partita ha preso e che per L’Aquila alla fine  è valso un punto da tenersi stretto.

Bene i rossoblù all’inizio che fanno 1-0  subito. Poi il pareggio dell’Avezzano che diventa padrone del campo, trova il raddoppio e sfiora il 3-1, salvo poi subire la reazione dell’Aquila che con carattere trova il pareggio su rigore e rischia di vincerla nel finale, quando l’Avezzano è stanco per aver dato tutto e che il pareggio lo merita.

Quello dell’Aquila è stato un ottimo approccio alla gara, che è valso il gol dopo appena cinque minuti con Misuraca e con i rossoblù che apparivano padroni del campo, in giornata buona. Alla ricerca di quei primi tre punti in trasferta, in un derby da testa coda, che arrivava dopo la vittoria di entrambe, con l’Avezzano rinfrancato dal sorprendente 0-1 di San Benedetto.

Dopo il gol preso a freddo e l’ammonizione dei centrali Senesi e Graziano, l’accorto Pochesci si accorge che la difesa a tre non funziona e la fa diventare a quattro, mettendosi a specchio con L’Aquila.

Pagliari, senza Belloni fuori per infortunio, ci aveva messo di nuovo del suo schierando a sorpresa Misuraca falso nueve, con Banegas a destra e Giannini dall’inizio a sinistra. Esperimento inizialmente promosso con il gol del numero 27  e l’occasione per Del Pinto, lanciato da un pallonetto di Banegas. 

Il tecnico di Macerata in difesa aveva fatto tornare da subito in campo Alessandretti centrale, confermando terzini Di Santo e Gueli con Giandonato vertice basso di un centrocampo completato da Del Pinto a destra e Keita a sinistra.

Come un fulmine a ciel sereno, al 20’ però è arrivata la giocata di Konate che accelerando sfonda senza troppe resistenze la fascia sinistra e mettendo la palla al centro trova il gol dell’1-1, grazie alla deviazione di Alessandretti che fa passare la palla di poco sopra il piede di Michielin. Non proprio la prima incertezza della difesa rossoblù da inizio campionato.

Da quel momento la partita cambia perché l’Avezzano prende coraggio e L’Aquila si fa piccola, con i bianco verdi che mostrano più voglia e grinta.

Al 30’ un errore a centrocampo di un Giandonato da rivedere, permette il contropiede iniziato da Verna, tra i migliori, e finalizzato dall’ottimo De Silvestro. Il suo tiro dalla destra prende l’esterno del palo e termina fuori.

Il primo tempo termina con l’Avezzano in crescita e il secondo riprende con Pagliari che inserisce Russo (2007) per uno stanco Giannini e Casella al posto di Gueli (2006).

L’Avezzano ci crede e trova il gol del vantaggio proprio con De Silvestro che riceve palla dall’altra parte del campo, supera in velocità Di Santo e lascia partire un bel diagonale che fa 2-1. D’altronde tre minuti prima sempre De Silvestro era andato pericolosamente al tiro trovando la respinta in tuffo di Michielin. 

Pagliari all’ 56’ toglie Giandonato e fa entrare Mantini, mentre Giampaolo sostituisce Keita.

L’Aquila allora inizia a dare un segnale al 14’ con il tiro a giro di Russo, ma per riprendersi deve prima guardare in faccia la sconfitta al  18’ quando il 2006 Ferrari si ritrova tra i piedi la palla del 3-1, ma tira alto sopra la traversa davanti a Michielin.

Comincia allora la reazione dell’Aquila anche perché alla mezz’ora il segnale decide di darlo Pagliari che inserisce Guidobaldi al posto di Di Santo, cambiando modulo e facendo tornare L’Aquila con la difesa a 3, in cui spiccheranno nel finale le prove di Alessandretti e Brunetti.

L’ultimo quarto d’ora con i sette minuti di recupero se lo prende dunque  L’Aquila, con l’Avezzano sfinito e la pressione rossoblù che si concretizza all’80′ con il rigore trovato da Guidobaldi toccato in area.

Dal dischetto va Banegas che non sbaglia e realizza il suo sesto gol stagionale. L’Argentino in più di un’occasione da qui alla fine dà l’impressione di poter sbloccare nuovamente il risultato, andando anche al tiro ma senza trovare la rete.

Ad Avezzano finisce allora 2-2, con  L’Aquila che trova un nuovo pareggio – il quarto – in trasferta, dove non riesce ancora a vincere dopo nove giornate e perde così due punti dalle prime (Teramo, Sambenedettese e Chieti tutte vincenti) e che viene scavalcata di un punto dall’Atletico Ascoli corsaro a Castel Fidardo. A pari punti co il Fossombrone, prossimo avversario in un Gran Sasso dove i rossoblù hanno realizzato sinora quattro vittorie su quattro.

 

PAGLIARI: INGENUITA’ NEI GOL PRESI, MA QUESTA SQUADRA NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA’ SI RITROVA

Sono due gol “ingenui” quelli presi da L’Aquila per Giovanni Pagliari presi perché  “ci hanno messo in difficoltà nel primo tempo sulla nostra destra, nel secondo sulla sinistra”.

“Errori” su cui “lavorarci sopra” dice il tecnico, che davanti ai 500 tifosi aquilani (“sembrava di giocare in casa”) ammette “dovevamo fare meglio” per trovare la tanto agognata prima vittoria in trasferta.

“Eravamo messi bene in campo e stavamo palleggiando bene  – continua Pagliari –   dopo il gol è subentrata un po’ di paura. Poi questa squadra nei momenti di  difficoltà si ritrova e abbiamo pareggiato e alla fine abbiamo avuto anche delle occasioni buone per vincerla, ma l’Avezzano merita questo pareggio”.

Sulla scelta di Misuraca falso nueve il tecnico afferma: “preferivo far entrare Guidobaldi nel secondo tempo, volevo giocare tra le linee”.

Sul buon finale con la difesa a tre Pagliari ricorda: “Questa è una squadra costruita per i tre perciò sono quassi una certezza”.

In generale, ammette il mister dopo nove giornate, “si vede che c’è qualche lacuna, su cui lavoreremo” riferendosi al mese di dicembre, quando in particolare si cercherà un attaccante sostituto di Belloni, ma di cui adesso Pagliari non vuole parlare.  “Sono molto contento del gruppo – ci tiene a ribadire – ma anche noi dobbiamo aiutarli”. 


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