L’Aquila, il tema sicurezza arriva in Commissione e il dito puntato sulle Case famiglia si abbassa

L’Aquila, il tema sicurezza arriva in Commissione e il dito puntato sulle Case famiglia si abbassa
16 Ott 2023

di Alessandro Tettamanti

Doveva essere una commissione infuocata, a cui si era arrivati dopo un’incredibile escalation, tra allarmi, vertici in Prefettura, continui articoli di giornale e dichiarazioni roboanti. Invece la Terza Commissione chiesta dal consigliere di maggioranza Leonardo Scimia (FdI), con al centro il tema “sicurezza in città”, non è stata nulla di tutto questo.

E’ stata piuttosto la cartina di tornasole di una certa sclerosi politica, tutta interna al centro destra che, abituato a cavalcare il tema sicurezza, lo fa anche quando è al governo e quindi della stessa detiene le maggiori responsabilità.

Fatto sta che le istituzioni invitate in commissione, forze di polizia, carabinieri e polizia municipale, non si sono presentate, mentre in sala erano presenti quasi tutti i responsabili delle sette case famiglia esistenti sul territorio della città dell’Aquila, a cui il Presidente Fabio Frullo inizialmente non aveva dato la possibilità di intervenire, ma che poi, di fronte la buca ricevuta dalle istituzioni, e dopo la proposta della consigliera Simona Giannangeli, sono state udite.

Già prima che prendessero parola però, il dito che nelle ultime settimane avevano puntato contro, si era abbassato.

Usciti dal gioco delle parti e dal balletto dei comunicati, infatti, seduti intorno a un tavolo con le Case famiglia che all’improvviso davanti a loro prendevano un volto, consiglieri e commissari hanno dato vita a una discussione che è diventata molto più ragionevole e di generale segno progressista rispetto alle semplificazioni che si sono lette a mezzo stampa.

Così l’Assessora al sociale, Manuela Tursini, sembrava costretta a chiarire che per l’Amministrazione “le casa famiglia sono delle risorse”, mentre l’assessore alla sicurezza, Fabrizio Taranta, riconosceva come le stesse “svolgono un lavoro importante sul territorio”.

In tutto, gli ospiti di queste strutture, all’Aquila, sono ad oggi circa 180 e i criteri per accreditarsi come casa famiglia, è stato ricordato dai commissari, sono più severi e restrittivi della media italiana, in assenza di una legge regionale, che Tursini ha proposto e l’opposizione ha raccolto.

Il dirigente Luzzetti ha messo al centro del suo intervento il progetto di educativa di strada, promosso dal Comune insieme alla cooperativa Metis, come intervento adeguato e di prevenzione, grazie al quale l’Amministrazione finalmente possiede una fisionomia più approfondita di chi sono i ragazzi e le ragazze che frequentano le zone, definite più calde, dei Portici di San Bernardino, la Villa comunale e il Terminal di Collemaggio. Un progetto da cui è uscito fuori come non sono affatto tutti stranieri gli appartenenti alle comitive di giovani che frequentano questi luoghi, ma che la maggior parte sono italiani, con un’età media che va dai 16 ai 21 anni.

Senza affatto voler sminuire la percezione di insicurezza manifestata dai cittadini, sembra comunque evidente ci sia stata all’Aquila nelle ultime settimane, anche un auto alimentazione di timori e paure, che ha avuto in parte della stampa la sua maggiore cassa di risonanza.

Ad essere percepiti come problema sembrano essere piuttosto i giovani tout court e la sensazione è che questo “problema” sia stato molto etnicizzato, pur permanendo problematiche specifiche certo, relative ai vissuti, le diversità culturali e la difficoltà ad integrarsi, di chi in Italia ci è arrivato e magari da poco.

Ma il problema ovviamente non sono i giovani. Il problema è aver ricostruito un centro cittadino senza pensare a loro, senza riservare degli spazi specifici per la socialità degli adolescenti.

Nota positiva della commissione di oggi, senz’altro quello di essere stata un passaggio in cui le strutture che ospitano i MSNA si sono avvicinate di più ai rappresentanti politici delle istituzioni cittadine e quindi alla città, in un processo difficile, ma che in qualche modo sta pur avvenendo. 

“Abbiamo bisogno anche di voi – l’accorato appello di Goffredo Juchich che oggi ha parlato in rappresentanza delle case famiglia – condividiamo le vostre stesse preoccupazioni  e le affrontiamo sul campo provando a dare 365 giorni l’anno delle riposte educative. Mai il nostro lavoro è stato tanto difficile come nell’ultimo anno e mezzo. Abbiamo bisogno delle istituzioni, delle forze dell’ordine, delle scuole, delle reti sociali. Spesso ci troviamo ad affrontare ragazzi oppositivi ed arrabbiati e gli strumenti che abbiamo sono solo quelli sociali e psicologici, perché noi non siamo strutture detentive né psichiatriche. Sono i nostri educatori che per primi rischiano aggressioni, sono spesso le nostre strutture ad essere devastate. Le baby gang esistono, son ragazzi che arrivano già grandi e hanno un sistema di valori ribaltato. Il vero esercito che deve intervenire però è un esercito di educatori. Questo anche perché a volte scattano fenomeni emulativi che noi possiamo contrastare limitando l’influenza di modelli negativi e fornendo al loro posto modelli positivi. Dico questo a fronte della stragrande maggioranza dei nostri ospiti che studiano, partecipano alle attività sportive e fanno un percorso d’integrazione assolutamente positivo e per cui le nostre strutture rappresentano un’opportunità”.

 

 

 

 


Abruzzo Sera è anche su Whatsapp.
Iscriviti al nostro canale per essere sempre aggiornato.

In primo piano

Taranta e Fiucci all'Avvocato del diavolo. L'assessore: "A breve foresta urbana a Pile e piazza d'acqua a Valle Pretara"

L’Avvocato del diavolo è il format politico di Abruzzo Sera, condotto ogni settimana dal Direttore Fabio Pelini. Ospiti della 14ma puntata stagionale […]

21 Mar 2025
L'Aquila capitale della cultura 2026: Lancia e Tursini sostengono l'Orchestra jazz che vorrei

Sabato 22 marzo, alle ore 15:00, l’aula magna del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila tornerà a risuonare delle note dell’Orchestra Jazz […]

21 Mar 2025
Brunori Sas a Roma: un ritorno all'autenticità e alla forza del cantautorato

di M.A. Il 19 marzo, il Palazzo dello Sport di Roma ha accolto un Brunori Sas in splendida forma: ironico […]

21 Mar 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *