L’Aquila shock: al Gran Sasso regala la vittoria al Fossombrone (2-3) e Pagliari si dimette 

L’Aquila shock: al Gran Sasso regala la vittoria al Fossombrone (2-3) e Pagliari si dimette 
03 Nov 2024
di Alessandro Tettamanti

Finisce dopo la decima giornata l’avventura di Giovanni Pagliari all’Aquila. Il Mister che era tornato nel capoluogo dopo dieci anni, arrivando in corsa in estate al posto di Cappellacci, si è dimesso al termine della prima sconfitta casalinga col Fossombrone per 2-3.

A darne l’annuncio è stato il direttore generale Simone Bernardini in sala stampa: “Pagliari fa un passo indietro perché non ci sarebbe a suo dire un ambiente coeso come immaginava e noi come società accettiamo le dimissioni”.

Poche parole a cui si aggiungono i ringraziamenti al Mister e l’ammissione di aver sbagliato tutti qualcosa: “E’ evidentemente che questa squadra ha delle problematiche. Per quello che si è speso non è normale aver subito tutti questi gol, quando va via un allenatore è una sconfitta per tutti e anche la società e la squadra devono prendersi le proprie responsabilità”.

Una dichiarazione che fa riavvolgere il nastro fino all’estate, all’inaspettata confusione in cui è nata questa stagione, senza un Direttore sportivo e con l’improvviso abbandono di Cappellacci. Fino all’addio di oggi di Pagliari che dimettendosi dimostra comunque amore per la città.

Dichiarazioni che introducono però anche a quanto accaduto nella gara odierna, in cui un ottimo Fossombrone è riuscito a fare ben tre gol all’Aquila, che aveva riacciuffato per due volte il pari, come ad Avezzano, salvo suicidarsi nel finale con una frittata combinata in tandem da Brunetti e Michielin e trovando così la prima sconfitta casalinga al termine della quale sono arrivati i fischi del pubblico (e a cui sono seguiti anche gli applausi per la formazione marchigiana). Per L’Aquila insomma la crisi era già aperta quando l’arbitro ha fischiato la fine. 

Troppi i gol presi, segno di una precarietà generale che non può essere quella di una formazione che ai nastri di partenza si è candidata a vincere il campionato e che oggi si trova a cinque punti dalla vetta occupata in solitaria dalla Sambenedettese.

Pagliari oggi era partito per la prima volta con la difesa a tre costituita da Brunetti, Casella e Alessandretti mentre sull’esterno erano andati Zuccherato e Gueli. Centrocampo con Del Pinto e Misuraca e tridente offensivo con Banegas, Giampaolo e Guidobaldi preferito a Belloni alla prese ancora con gli strascichi dall’infortunio.

Dopo appena tre minuti un lancio illuminante di Pandolfi però buca la difesa mettendo Kyeremateng – spina nel fianco di giornata – davanti a Michielin che lo atterra. Dal dischetto Casolla non fallisce portando i marchigiani in vantaggio.

Iniziano così le montagne russe del Gran Sasso, simili a quelle di Avezzano, in una partita a fasi alterne, divertente nel complesso ma dal finale fatale per i rossoblù. La difesa a tre, insieme ai tre gol presi, dà anche delle impressioni positive con una squadra che sembra produrre più gioco sfruttando gli esterni e avvicinando di più Banegas alla porta, ma in cui risulteranno decisivi gli errori individuali e la giornata no di Casella e Brunetti.

Dal 30′ L’Aquila inizia ha produrre una pressione costante che si concretizza nel meritato pareggio di Zuccherato, al suo primo gol in rossoblù, servito egregiamente da Guidobaldi che con un tacco sorprende la difesa Marchigiana.

Ad inizio ripresa L’Aquila sembra controllare la partita e al 60′ Pagliari sostituisce Giampaolo e Guidobaldi con Belloni e Giannini. Poco dopo è proprio Giannini a metterla forte al centro per Banegas che di piatto spedisce di poco alto. Basta un minuto però che L’Aquila si fa sorprendere da una ripartenza in cui Procacci trova una prateria sulla sinistra fino ad arrivare sul fondo e servire uno scatenato Amerighi che davanti a Michielin non sbaglia.

L’Aquila che fino ad allora aveva fatto bene,  accusa il colpo. Al 70′ Pagliari fa entrare anche Giandonato e Mantini per Misuraca e Del Pinto. E’ una fase cruciale della partita e Amerighi sbaglia un gol facile mandandola di poco fuori di testa davanti all’estremo aquilano. Pagliari prova il tutto per tutto e al 78′ fa entrare anche Russo (un attaccante) per Gueli (un difensore) e un minuto dopo arriva il pareggio. Su una punizione dal limite, ma decentrata, va Giandonato che realizza un eurogol sul secondo palo simile a quello famoso realizzato con la Juve all’Old Trafford.

Mancano dieci minuti e l’intenzione dell’Aquila è quella di cercare la quinta vittoria casalinga, solo che anche il Fossombonre continua a giocare senza abbondare l’idea di portare a casa anche lui i tre punti. L’equilibrio si rompe a quattro minuti dal termine quando Capitan Brunetti, oggi apparso stanco, deve facilmente disimpegnarsi con un retro passaggio verso Michielin che però gli esce corto. L’estremo rossoblù prima si precipita sul pallone, salvo poi avere un tempo di esitazione che lascia Kyeremateng arrivare primo sulla sfera e realizzare il gol a porta vuota. Negli ulitimi minuti L’Aquila non ne ha più e non riesce a dare l’impressione di recuperare nonostante i sei minuti di recupero.

Finisce così 2-3 con i fischi e le dimissioni di Pagliari. Al suo posto si fanno i nomi di Alessandro Bruno o Andrea Mosconi.

 

 


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