di Alessandro Tettamanti
Una sconfitta, la prima della stagione, che peggio di così non poteva essere, arrivata nel primo scontro diretto contro la Sambenedettese, che addirittura ne fa cinque.
Un 5-0 fatto di errori soprattutto in fase difensiva, dove qualche giocatore è andato in tilt, tanto che Pagliari cambierà tre quarti della linea durante i novanta minuti.
Una partita compromessasi al minuto 37 del primo tempo quando Mantini, già ammonito, interviene da dietro in area rigore prendendo pallone e poi caviglia di Lonardo che si era imbucato nella linea difensiva grazie a un passaggio filtrante: rigore, poi trasformato da Eusepi, e seconda ammonizione che lascia L’Aquila in dieci sul risultato di 2-0.
Pensare che fino al primo gol dei marchigiani, arrivato alla mezz’ora ad opera di Baldassi, la partita sembrava molto equilibrata, con L’Aquila a tenere bene il campo e mettere in difficoltà la Samba, costringendola a punizioni e calci d’angolo, davanti ai più di sei mila spettatori del Riviera della Palme.
Tra questi più di ottocento tifosi aquilani che, va detto subito, hanno dato una prova di orgoglio e d’amore incredibile, con i cori a squarcia gola fino alla fine della partita che hanno risuonato per tutto lo stadio nonostante l’inferiorità numerica.
Piccola soddisfazione in un match che aveva visto mister Pagliari riproporre la formazione titolare andata in campo nelle prime due giornate, con Alessandretti a riprendersi il posto di Casella dopo la squalifica e Mantini e Keita ad affiancare Del Pinto, con Misuraca in panchina, entrato poi ad inizio ripresa per Keita.
Unico a salvarsi nella debacle di tutti i reparti, Lorenzo Del Pinto che ha lottato su ogni pallone. Sempre concentrato, senza sprecare niente, senza arrendersi mai.
Non ricambiata invece la fiducia di Pagliari dai titolari al ritorno, Alessandretti e Mantini, con anche Keita apparso poco concentrato: da una sua palla banalmente persa sulla tre quarti arriverà l’1-0 della Samb.
In attacco sarà Giampaolo ad essere sacrificato ad inizio ripresa per far spazio a Giandonato, in un riconfigurato 4-3-2, che però non reggerà comunque il campo per la sterilità in fase offensiva, ma sopratutto per altri errori in difesa.
Dopo nove minuti della ripresa su un calcio d’angolo è Lonardo che di testa la spizza facile facile, con la palla che sbatte al palo interno e poi entra per il 3-0.
A questo punto Pagliari decide che è troppo e al 12’ cambia anche Alessandretti e Gueli, autori di una brutta prova, per far entrare Casella, che in molti davano per titolare fino a inizio gara, e Tatullo.
Solo che L’Aquila è allo sbando e due minuti dopo Di Santo, che fino ad allora non era andato nemmeno così male, regala letteralmente il 4-0 alla Samba sbagliando un retro passaggio elementare verso Michielin. La palla infatti è troppo debole e diventa un passaggio per Keriota che di fronte l’estremo rossoblù la mette dentro.
Al 19’ Tatullo , entrato bene in partita, se ne va sulla destra e la mette forte al centro per Belloni che di prima, sotto porta, la spara alto.
E’ il preludio alla cinquina, quella che L’Aquila prende in pieno volto al 23’ di nuovo da Eusebi, che tutto solo in mezzo all’area ha il tempo di colpirla e metterla dentro da due passi.
A quel punto Pagliari decide che è tempo anche per Di Santo, non ripresosi dall’errore, di accomodarsi in panchina per dar spazio a Zuccherato.
Sarebbe finita qui al Riviera se non fosse per lo spettacolo che i tifosi aquilani decidono di dare prendendosi la scena con i loro cori che nel finale si sentono, da soli, nello stadio. Al triplice fischio la squadra va sotto la curva a scusarsi per la prestazione con i tifosi che cantano ed applaudono.
Da qui, da questo attaccamento e dall’impegno che richiede alla squadra, bisogna ripartire per rialzarsi dopo un tale tonfo. Che però non costa tantissimo in termini di classifica agli aquilani fermi a quota sette, vista la quantità di pareggi di giornata, con il primo posto che va al Sanigallia a quota dieci, seguita dal Cheti a nove e poi tante squadre a otto e sette punti.
PAGLIARI: “NON C’E’ STATA PARTITA, MI DISPIACE PER LA GENTE”
“La Samb ha giocato meglio, non c’è stata partita. Dopo il 2-0 ci siamo sciolti come neve al sole. La colpa è solo mia: abbiamo giocato male e faccio i complimenti agli avversari, adesso andiamo avanti “, così in sala stampa Giovanni Pagliari che si prende tutte le responsabilità anche sulla scelta degli undici iniziali.
“Quando cadi – continua il mister rossoblù – serve capire cosa serve per risollevarsi in futuro. Oggi è difficile trovare un reparto che ha fatto bene, siamo andati male tutti, è la prima partita brutta da quando siamo insieme“.
“L’espulsione ci ha condizionato troppo, io però non mi sono esaltato dopo le vittorie e non mi sconforto oggi. Devo trovare una quadratura e un’ identità precisa, fino a domenica scorsa pensavo di essere sulla buona strada, adesso l’abbiamo persa”.
“Abbiamo mancato di personalità e nella difficoltà siamo andati in tilt . Questa è una squadra forte ma che non deve avere paura in mezzo al campo, altrimenti facciamo diventare fenomeni altre squadre. Dico sempre che i cavalli buoni si vedono alla fine “.
“Devo davvero ringraziare la gente per l’attaccamento incredibile dimostrato” ha concluso il Mister.
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