Centrosinistra L’Aquila, Parco urbano di Piazza d’Armi, basta ritardi. Interrogazione a Biondi: a rischio 22 milioni

Centrosinistra L’Aquila, Parco urbano di Piazza d’Armi, basta ritardi. Interrogazione a Biondi: a rischio 22 milioni
10 Ago 2023
L’Aquila – “Abbiamo depositato questa mattina un’interrogazione su Piazza D’Armi a prima firma dell’on. Stefania Pezzopane e sottoscritta da tutte le consigliere e consiglieri di minoranza”. Lo hanno annunciato questa mattina in conferenza stampa i consiglieri di minoranza al Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini, Gianni Padovani, Emanuela Iorio, Paolo Romano, Elia Serpetti.
“Riteniamo che si debba far ripartire immediatamente l’iter di una delle più importanti opere di rigenerazione urbana del post terremoto.
Il parco urbano di Piazza d’Armi avrebbe dovuto essere la porta di accesso alla città, il più grande spazio pubblico pensato interamente per la socialità, un futuro polmone verde da connettere naturalmente con i circuiti di San Giuliano e Monte Pettino. Rappresentava una delle opere pubbliche più importanti per la ripresa dell’Aquila dalla catastrofe del sisma del 2009. Ora si ha il timore che possa diventare solo l’ennesima occasione persa, mentre la zona ovest della città sembra essere oggetto di attenzioni solo per gli insediamenti di nuovi centri commerciali.
Noi ci teniamo che il parco urbano, interamente finanziato, venga realizzato nel rispetto del progetto vincitore del concorso di progettazione, per questo chiediamo conto di omissioni e ritardi perché vengano superati”.
I consiglieri del centrosinistra unito hanno aggiunto: “Piazza d’Armi nella memoria degli aquilani era un luogo utilizzato prevalentemente per le esercitazioni militari; fu l’amministrazione del sindaco Cialente che, per evitare di farlo finire in mano a privati, lo acquistò per poco più di 2 milioni di euro prima del sisma, attivando successivamente un master plan approvato dal consiglio comunale a novembre 2010, un concorso internazionale di progettazione e la gara per i lavori”.
E oggi, qual è lo stato dell’arte? Le forze di opposizione alla giunta Biondi hanno ricostruito i vari passaggi.
“Ora c’è il consistente rischio di perdere le risorse accantonate grazie al lavoro della Giunta di centrosinistra e cioè:
€ 3.000.000,00 dal Comitato Australiani Abruzzo Earthquake Appeal Fund (delibera di G.C. n° 214 del 28.06.2011 di approvazione del protocollo d’intesa con il Comune di L’Aquila e avente a oggetto la contribuzione per la costruzione del nuovo teatro all’interno del parco urbano di Piazza d’Armi);
€ 4.000.000,00 provenienti dai deputati e senatori del PD in base alla cosidetta “legge mancia” (2mln nel 2010 e 2 mln nel 2011);
€ 15.000.000,00 dal piano di valorizzazione urbana del bando “Piano per Ie città” (Decreto del Ministero delle lnfrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento delle lnfrastrutture, Affari Generali e del Personale n° 1105 del 08.02.2013 di approvazione della destinazione delle risorse del “Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per le città”).
Il finanziamento complessivo dell’opera ammonta a ben 22 milioni di euro.
Ma ripercorriamo le tappe.
In data 17.01.2012 venne bandito dal Comune dell’Aquila un concorso internazionale di progettazione denominato “Parco Urbano di Piazza d’Armi in L’Aquila”. Il concorso di progettazione fu vinto il 20.06.2012 dalla società MODOSTUDIO.
Il progetto definitivo prevedeva di realizzare un auditorium di 900 posti a più livelli, una caffetteria, una libreria un’area giochi, una grande piazza, il tutto immerso nel verde di un grande parco di 18 ettari.
Alla gara parteciparono ben 44 operatori economici e l’appalto venne aggiudicato alla Rialto Spa nel 2018.
L’ultima proposta di progetto esecutivo, presentata al Comune il 30/01/2019, conteneva tuttavia un consistente aumento dell’importo per lavori con anche un considerevole aumento del costo della manodopera non ribassabile.
Ne è seguita una incomprensibile e lunghissima fase tra la RIALTO Spa, la società di verifica del secondo progetto esecutivo presentato (e approvato in linea tecnica dall’allora dirigente) e il Comune che si è conclusa con la rescissione del contratto avvenuta nel 2022. Cinque anni dopo, una ingiustificabile eternità che noi abbiamo sempre contestato.
Non si possono tra l’altro non notare alcune pesanti analogie tra questo e quanto accaduto al ponte di Belvedere laddove nessuna variante è stata autorizzata dal Rup eppure un progetto esorbitante i costi definiti in appalto è stato avviato a verifica da parte del Comune.
La necessità di presentare una interrogazione e le domande poste sono tutte rivolte a vederci chiaro su quali siano le intenzioni dell’amministrazione a seguito della tardiva ma doverosa rescissione contrattuale con la ditta Rialto Spa e in particolare:
Ai fini della realizzazione del Parco e in considerazione di alcuni atteggiamenti contraddittori del Comune se non si ritiene opportuno aprire un canale di confronto con la Rialto Spa finalizzato all’acquisizione del progetto per l’indizione di una nuova gara secondo le procedure ordinarie subordinato anche al ritiro della causa civile da essa intentata come appreso dagli organi di stampa.
Se corrispondono al vero le voci circa un abbandono della realizzazione del teatro auditorium e della volontà di destinare altrove le somme messe a disposizione dal governo australiano e dai nostri connazionali risiedenti in quella terra e se si ha coscienza che il perdurare dell’indugio in merito all’avvio dei lavori insieme con lo stravolgimento del progetto, può comportare il rischio di definanziamento con il ritiro dei 15 milioni di euro stanziati con il “Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per le città”.
Se l’amministrazione è cosciente che il parcheggio previsto potrebbe ben diventare un secondo terminal dal lato ovest delle autolinee per Roma”.
Date le premesse e visto il rischio di vanificare i finanziamenti raccolti è stata depositata e presentata l’interrogazione a prima firma di Stefania Pezzopane e sottoscritta da tutte le consigliere ed i consiglieri dei gruppi di minoranza.

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