E’ decisamente positivo il risultato ottenuto dalle iniziative di sensibilizzazione sull’importanza della scrittura a mano, promosse dalla sezione Abruzzo-Molise dell’Associazione grafologica italiana.
“I ragazzi che ho incontrato nelle scuole – spiega la vice presidente della sezione AGI Abruzzo-Molise, Andrea Giangiordano – hanno mostrato curiosità e entusiasmo nello scoprire che scrivere a mano in corsivo è un personale e spontaneo modo di esternare la nostra originalità e non un esercizio faticoso che può essere sostituito con la digitalizzazione.
Nel movimento che imprimiamo al filo grafico c’è una nostra concreta impronta vitale e creativa che ci rende unici e inimitabili e che rispecchia la parte più autentica di noi. In un mondo di virtualità, di “selfie” posati e uniformati, di emozioni trattenute o filtrate attraverso anonime “emoticon”, la sensorialità dello scrivere a mano appare una via di recupero della nostra umanità.”
Anche i dirigenti scolastici hanno aderito con entusiasmo alle iniziative di sensibilizzazione proposte da AGI Abruzzo-Molise che per due settimane ha portato l’attenzione sull’importanza della scrittura a mano in tanti istituti scolastici. Tra questi il liceo scientifico Da Vinci di Pescara, l’Istituto De Titta-Fermi di Lanciano, il convitto G. B. Vico di Chieti e l’Istituto Tecnico Marconi-Pilla di Campobasso.
“Nel nostro Istituto – racconta Adelaide Villa, dirigente scolastica dell’Istituto tecnico Marconi-Pilla di Campobasso – abbiamo voluto sensibilizzare gli studenti attraverso laboratori ludici, quiz, giochi linguistici o musicali, tutti incentrati sulla scrittura a mano. Una delle iniziative che più ha coinvolto i ragazzi è stata la composizione di un lunghissimo rotolo musicale sul quale 1000 studenti hanno lasciato traccia di ciò che sono e di ciò che a loro piace, scrivendo a mano versi tratti da brani musicali italiani.
Viviamo in una società che viaggia veloce e compito della scuola è anche quello di invitare a rallentare, a soffermarsi e a scrivere a mano lasciando una traccia peculiare e indelebile di se stessi.”
Una traccia nella quale l’occhio attento del grafologo può individuare disagi e talenti di ogni scrivente. Perché la scrittura, in particolare in corsivo, parla di noi più di quanto immaginiamo.
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