Stamane, il Partito democratico dell’Aquila ha partecipato, con una sua delegazione istituzionale, alla manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia FIMMG-SMI-SNAMI e dalla CGIL in rappresentanza del personale degli studi medici che si battono, da mesi, per la sopravvivenza dei Nuclei di Cure Primarie che restano il principale e più diffuso luogo di erogazione dei servizi sanitari del territorio.
Al sit-in hanno presenziato oltre duecento persone, tra medici, infermieri, amministrativi, cittadine e cittadini che non si rassegnano, e noi con loro, alla fine dell’esperienza dei Nuclei che, da oltre 15 anni, forniscono prestazioni sanitarie 12 ore al giorno per cinque giorni alla settimana, con personale amministrativo e infermieristico dedicato, garantendo alle cittadine e ai cittadini di accedere ai servizi in qualsiasi momento, anche se il loro medico di base non è presente.
Un esempio virtuoso di medicina territoriale che, nei terribili mesi della pandemia, abbiamo compreso quanto possa essere importante e su cui si è deciso di investire, a livello nazionale, con i fondi del Pnrr; in controtendenza, invece, in provincia dell’Aquila questi presidi fondamentali rischiano di chiudere le porte per la mancata sostituzione dei medici che, nel frattempo, sono andati in pensione.
Una situazione inaccettabile, che non può trovare giustificazione, in alcun modo, in ragioni economiche considerato pure che gli stipendi dei nuovi entrati graverebbero sugli stessi capitoli di spesa di chi va in pensione.
Ad una delegazione di organizzatori ricevuta in audizione, la Direzione Aziendale della Asl 1 – l’unica azienda sanitaria locale abruzzese che ha tenuto bloccati i subentri negli ultimi 9 mesi – ha spiegato di non essere più in grado di accogliere le richieste dei sindacati in quanto è intervenuta, nel frattempo, una inspiegabile nota della Regione Abruzzo che blocca le sostituzioni su tutto il territorio regionale.
A questo punto la lotta intrapresa si sposta sulla Regione, che deve motivare il rifiuto improvviso e ingiustificato a garantire il funzionamento e l’esistenza stessa dei Nuclei, peraltro con un atto amministrativo unilaterale non controfirmato dall’Assessore alla Sanità.
Ma fa rumore, in un momento così delicato, il silenzio assordante del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, massima autorità sanitaria locale e Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci che, tra un annuncio e l’altro, ha completamente abdicato al suo ruolo, lasciando che venga depauperata in modo drammatico la sanità sul territorio.
Da parte nostra, saremo accanto ai sindacati, come lo siamo stati fino ad oggi, e presenzieremo alla V Commissione Sanità della Regione convocata sull’argomento per il prossimo 16 marzo su impulso del nostro consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.
E parteciperemo a tutte le iniziative di lotta che i sindacati decideranno di mettere in campo, fino alla risoluzione della vertenza: si rischia di contrarre il diritto di accesso alle cure di cittadine e cittadini e, d’altra parte, di comprimere i livelli occupazionali e salariali del personale.
Non lo consentiremo.
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