di Alessandro Tettamanti
L’AQUILA – La maggioranza di Centro destra oggi non è riuscita ad approvare, per mancanza di numero legale, l’importante delibera relativa alla parte strategica del Documento Unico di Programmazione (DUP), che costituisce la base su cui poggiare tutta la programmazione del bilancio dell’Ente e che era stata approvata in Giunta già lo scorso 31 luglio come nei termini di legge.
Termini di legge che prevedono poi la presentazione in Consiglio e l’approvazione dello stesso dopo, evidentemente, attenta valutazione.
Solo che il consigliere del Partito Democratico, Stefano Palumbo, ha fatto notare la persistenza di numerose parti mancanti e omissis nella delibera, già segnalati dallo stesso consigliere – che è anche Presidente della Commissione Garanzia – nei giorni scorsi in Prima commissione, in base ai quali ovviamente il Consiglio non poteva valutare e quindi approvare il documento.
Ne è seguita una sospensione del consiglio decretata dal Presidente Roberto Santangelo, per permettere di scrivere alle forze di maggioranza un emendamento che colmasse le lacune presenti.
Al ritorno in aula però ancora Palumbo ha posto una pregiudiziale, segnalando come il regolamento del Consiglio, all’articolo 55, impedisce chiaramente la presentazione di un emendamento dopo che la discussione sulla delibera sia già iniziata. A quel punto la palla è passata al segretario Lucio Luzzetti che, forzando quella che sembra un’interpretazione pacifica del regolamento, ha fornito altre argomentazioni, contestate dall’opposizione, per andare avanti con l’emendamento.
Sembrava fatta, ma a quel punto le opposizioni hanno chiesto la messa la voto della pregiudiziale e sono uscite dall’aula.
Così a causa delle assenze nel centro destra, compresa quella ormai consueta del sindaco Pierluigi Biondi, è venuta a mancare il numero legale e il Consiglio è stato sospeso.
“Dopo un mese e mezzo di blocco delle attività di consiglio comunale, interrotte esclusivamente per via delle tensioni interne al centrodestra – dichiara Palumbo ad Abruzzo Sera – la mancanza del numero legale sull’approvazione di un atto importante come il Documento Unico di Programmazione restituisce plasticamente l’immagine di una maggioranza in frantumi. Diatribe politiche che nulla hanno a che fare con gli interessi della città e che stanno finendo di paralizzare un’attività amministrativa già fiaccata dall’assenza di un timoniere, vista la latitanza dell’ormai desaparecido Biondi. Le lacune procendimentali rilevate con le mie pregiudiziali non sono altro che la cornice al malgoverno della sua amministrazione”.
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