di Alessandro Tettamanti
Solo ieri una parte di città aveva pensato ci fosse una Commissione a Berlino, cioè qualcuno nelle istituzioni che, facendo semplicemente il proprio lavoro, avesse individuato il dispositivo ideologico – e quindi fortemente propagandistico e divisivo – insito nella proposta di intitolare all’Aquila una targa a Sergio Ramelli, ucciso da un gruppo di estremisti di avanguardia operaia nel 1975.
Proposta arrivata in Consiglio comunale dalla consigliera Claudia Pagliariccio, candidata a Sindaca dell’Aquila alla precedenti elezioni amministrative per Casapound, e difesa strenuamente con toni appassionati e leggermente sopra le righe dal Sindaco, anche lui con un passato a Casapound, Pierluigi Biondi, a cui bisogna riconoscere di non aver mai nascosto la sua indole irruenta, per usare un eufemismo.
La targa a Ramelli invece che a tutte le vittime del terrorismo, come avevano proposto le opposizioni in Consiglio, e su cui si era ugualmente pronunciata la commissione onomastica del Comune, non è che il tentativo organizzato dell’estrema destra, di cui Biondi e Pagliariccio fanno parte, di tornare ad alimentare la tensione tra fascismo e anti fascismo, riprendendo da lì dove si era rimasti, agli anni 70′ appunto.
“L’ordine del giorno – scrive il Sindaco Pierluigi Biondi nella nota – approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 12 giugno scorso, relativo alla richiesta di installazione di una lapide commemorativa dedicata alla figura del giovane Sergio Ramelli, trucidato nel 1975 a Milano da un gruppo di estremisti di Avanguardia operaia, è stato erroneamente inviato allo Commissione per l’onomastica che non è competente, da regolamento, per l’apposizione di targhe, ma per le intitolazioni e le denominazioni. Peraltro, il parere espresso dall’organismo è obbligatorio, ma non vincolante. Pertanto l’amministrazione procederà secondo quanto stabilito dall’Assise civica, massima istituzione democratica ed espressione della volontà popolare”.
Dopo la “svista” sulla partecipazione di Franco Nerozzi al Festival del libro (altra dimostrazione di forza sul terreno dell’egemonia culturale della destra destra che ha scelto L’Aquila come laboratorio), adesso da parte del Sindaco arriva dunque anche l’errore nell’invio alla Commissione sbagliata.
Parere che stranamente era uguale a quello delle opposizioni in Consiglio, e di cui comunque Biondi non vuol tener conto in nome di quanto stabilito dall’assise civica “massima istituzione democratica ed espressione della volontà popolare”. Che in realtà ha più il sapore della celebre frase del marchese del grillo quando ricordava chi fosse in contrapposizione agli altri. Sul comando muscolare che Biondi riesce a far pesare sulla sua maggioranza e quindi sul consiglio, ci sarebbe da scriverne a parte. Qui si vuole solo registrare l’adesione alle iniziative di un certo segno, e quindi la responsabilità storica, di una parte di classe politica moderata, liberale e cattolica che non sta osando niente per contenere lo straripare della destra estrema.
“La sola ‘colpa’ di Ramelli – continua il comunicato del Sindaco – fu quella di aver condannato in un tema scolastico le Brigate Rosse. Lui, come molti altri, è da ascrivere nell’elenco delle vittime degli “anni di piombo”, in cui contrapposte fazioni si sono scontrate sulla base di ideologie che la storia ha definitivamente archiviato e relegato nei libri di storia. È unanime il sentimento di vicinanza, pietas e dolore per tutti i lutti che in quegli anni hanno funestato la nostra Nazione, a prescindere dalle appartenenze politiche o partitiche. Ciò che differenzia, però, la vicenda di Sergio Ramelli da tutte le altre, è legato ad un elemento: la sua condanna a morte, morale, viene sentenziata all’interno di un luogo, la scuola, che è, o dovrebbe essere, il baluardo per la tutela, la crescita e la formazione dei ragazzi chiamati poi a formare la comunità nazionale. Il tema di questo ragazzino, normalissimo e con i capelli lunghi – ben lontano dall’immagine stereotipata di un naziskin che picchiava gli stranieri – e che credeva in un ideale, fu preso da un professore e affisso su una bacheca come atto di accusa pubblica. Atto che evidentemente istigò gli aggressori a picchiarlo a sangue fino alla morte poi avvenuta in ospedale. Raccapricciante, poi, fu l’applauso con cui l’allora Consiglio comunale di Milano salutò la notizia della sua prematura scomparsa”.
“Questa è l’unicità legata alla figura di Ramelli – conclude il Sindaco dell’Aquila – , che le istituzioni, anche il Comune dell’Aquila, città libera, del perdono, della pace e della riconciliazione, hanno il dovere di ricordare al pari di altre tragiche morti registrate in quegli anni su cui non ci sono e non ci sono mai stati preclusioni o pregiudizi. A conferma di ciò, si sottolinea come siano già molte le città italiane che hanno inteso, anche attraverso una intitolazione, esprimere un sentimento di memoria: da Milano a Lodi a Ragusa, passando per Perugia, Chieti, Arezzo (e si potrebbero citarne molte altre)”.
“Perdono, pace e riconciliazione” appunto, elementi che caratterizzerebbero L’Aquila e che invece non c’entrano niente con la targa a Ramelli. Nè con Biondi.
ARTICOLO CORRELATO
Targa a Ramelli, il Pd: “da Biondi comportamento indecente, si occupi dei problemi veri”
Abruzzo Sera è anche su Whatsapp.
Iscriviti al nostro canale per essere sempre aggiornato.
In primo piano
L’Aquila, vai cosi!
L'Aquila si rialza e stende il Fossombrone con tre gol nel primo tempo
di Alessandro Tettamanti Si poteva supporre che i giorni terribili appena trascorsi lasciassero scorie anche tra i giocatori. Invece L’Aquila […]
Torna l’Avvocato del diavolo, con Katia Persichetti e Simona Giannangeli
La questione migranti, la riforma dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e L'Aquila Capitale della cultura al centro del dibattito.
Caso Anan Yaeesh, protesta nel carcere di Melfi: il comitato “Free Anan” denuncia nuove violazioni
Il comitato “Free Anan” denuncia nuove violazioni nei confronti del detenuto palestinese Anan Yaeesh nel carcere di Melfi, dove si sarebbe autolesionato in protesta contro presunte restrizioni e trattamenti punitivi. Gli attivisti contestano il trasferimento lontano dall’Aquila, temendo ripercussioni sul diritto alla difesa, e annunciano presìdi in vista dell’udienza del 21 novembre.






[…] e Uil : “Hexa fa dumping contrattuale. Fastweb, tutto è permesso?” 26 minuti ago Per Biondi la targa a Ramelli si fa lo stesso: “inviata a Commissione per errore. Parere non v… 2 ore ago United L’Aquila, al via la nuova stagione tra conferme e novità 4 ore ago […]