di M. A.
Il 24 aprile 2015, a sei anni dal devastante sisma del 2009, la Basilica di San Bernardino all’Aquila tornava a riaprire le sue porte al pubblico, segnando un momento simbolico e profondamente sentito per l’intera comunità cittadina. La riapertura del monumento è stata accolta come un segno di rinascita, non solo dal punto di vista architettonico e artistico, ma soprattutto emotivo e spirituale.
Situata nel cuore del centro storico dell’Aquila, la Basilica è uno dei più importanti edifici religiosi del capoluogo abruzzese. Consacrata a San Bernardino da Siena, canonizzato nel 1450, ospita al suo interno le spoglie del Santo, conservate in una preziosa urna nella cappella a lui dedicata.
Il terremoto del 6 aprile 2009 aveva inferto gravi danni alla struttura:
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Cupola e tamburo: La cupola presentava gravi lesioni, con il rischio di crollo imminente. Il tamburo, la struttura cilindrica che sostiene la cupola, mostrava evidenti segni di cedimento strutturale.
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Campanile: Il campanile subì un crollo parziale, colpendo l’abside e il vicino convento. La sua ricostruzione è avvenuta utilizzando i materiali originali recuperati, seguendo la tecnica dell’anastilosi.
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Facciata: La facciata rinascimentale, opera di Cola dell’Amatrice, riportava fessurazioni evidenti nell’apparato lapideo, compromettendo la sua stabilità.
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Interni: L’interno della basilica, con il suo prezioso soffitto ligneo dorato e le opere d’arte custodite, subì danni significativi, rendendo necessarie operazioni di restauro e consolidamento.
Subito dopo il sisma, furono avviati interventi d’urgenza per mettere in sicurezza la struttura. I lavori di restauro, diretti dall’architetto Maurizio D’Antonio, si concentrarono inizialmente sulla cupola, utilizzando ponteggi e tecnologie avanzate per garantire la sicurezza degli operatori.
Il restauro ha previsto il consolidamento delle pareti, il ripristino del soffitto ligneo e la ricostruzione del campanile. Nel 2015, dopo sei anni di lavori e un investimento di circa 13 milioni di euro, la basilica è stata riaperta al pubblico, restituendo alla città un simbolo della sua identità e della sua storia. I lavori di restauro, lunghi e complessi, hanno coinvolto centinaia di tecnici, restauratori e operai, impegnati nel consolidamento delle strutture portanti, nel restauro degli affreschi, delle cappelle laterali e del maestoso soffitto ligneo dorato della navata centrale.
L’intervento ha restituito alla città un capolavoro del Rinascimento abruzzese, il cui interno raccoglie opere d’arte di inestimabile valore, tra cui la tomba monumentale del Santo scolpita da Silvestro dell’Aquila, allievo di Donatello.
La cerimonia di riapertura, alla presenza di autorità civili, religiose e di numerosi cittadini, fu un momento di profonda commozione e orgoglio. L’evento rappresentò non solo il ritorno alla fruibilità di un luogo sacro, ma anche un passaggio fondamentale nel percorso di ricostruzione e di riscatto dell’Aquila ferita.
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