di Fabio Pelini
Esito a lieto fine per il percorso delle certificazioni linguistiche offerto dall’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” dell’Aquila. Dopo le prove svolte il 23 maggio scorso, qualche settimana fa sono arrivati i risultati dell’ A1 Movers, secondo dei tre test di Cambridge English, che consiste in una serie di prove ideate per ragazzi della scuola primaria e media inferiore: le bambine e i bambini della Scuola primaria del Torrione hanno partecipato all’esame finale presso The English School of L’Aquila e tutto sembra essere filato liscio.
Ma per capire in che modo una procedura tutto sommato ordinaria ha sollevato, nel febbraio scorso, un vespaio di polemiche bisogna fare un passo indietro. Ma andiamo ai fatti. L’Istituto “Dante Alighieri”, come molti altri istituti comprensivi, offre agli alunni della quinta classe della scuola Primaria la possibilità di beneficiare di corsi di preparazione per sostenere le certificazioni linguistiche. Ma – pomo della discordia – era stato comunicato ai genitori che i corsi erano riservati esclusivamente ai bambini preiscritti per l’anno scolastico 2024/2025 alla Scuola media del medesimo Istituto. Escludendo tutti gli altri. Da qui, si era sviluppata una vibrante protesta di mamme e papà dei bambini esclusi (sostenuti anche da altri genitori non direttamente interessati) che avevano denunciato la scelta discriminatoria e che Abruzzo Sera aveva raccontato (https://abruzzosera.it/laquila-bufera-sullistituto-scolastico-dante-alighieri-la-denuncia-di-un-gruppo-di-genitori-discriminati-i-nostri-bambini/).
I genitori, dopo aver chiesto invano spiegazioni alla scuola, si rivolsero al sindacato e ai rappresentanti di classe e di Istituto, giungendo poi a coinvolgere direttamente l’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo e denunciando l’accaduto al Direttore Generale Massimiliano Nardocci. Pressioni da più parti, dunque, che devono aver convinto la Dirigente scolastica Antonella Conio e il Collegio dei docenti dell’I.C. “Dante Alighieri” a scendere a più miti consigli, acconsentendo a tutti i bambini richiedenti l’accesso ai corsi di preparazione, fondamentali per sostenere poi l’esame del Movers.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, chioserebbe William Shakespeare. E, proprio come una commedia che si rispetti, tutti possono dirsi soddisfatti di come è finita. Anche se risulta altrettanto evidente che, con un pizzico di buonsenso in più, si poteva tranquillamente fare a meno di questa spiacevole diatriba.
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