Nel recente bando “Bici in Comune”, i comuni italiani hanno dimostrato un notevole interesse nel promuovere la mobilità ciclistica. Con oltre 1.952 candidature inviate, il valore complessivo dei progetti presentati ha raggiunto quasi 97,5 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento iniziale di soli 12,6 milioni. Meritevole il contributo abruzzese, con 120 proposte, di cui 31 dalla provincia dell’Aquila, compreso il comune del capoluogo regionale. Questo dato mette in luce la crescente sensibilità delle amministrazioni locali verso politiche sostenibili e l’urgenza di investimenti strutturali nel settore della ciclabilità, anche se, considerata la differenza tra i finanziamenti richiesti e i fondi stanziati, si intuisce che ci sarà una forte competizione in cui solo una parte minore dei progetti verrà effettivamente finanziata.
I progetti presentati dai comuni possono contribuire a trasformare il panorama della mobilità urbana e del cicloturismo in Italia, favorendo la riduzione delle emissioni, la promozione di stili di vita più sani ed il miglioramento della qualità della vita nelle città. La mobilità ciclistica, infatti, non è solo una risposta alle sfide climatiche, ma anche un potente motore economico, come dimostrano le esperienze di altri paesi europei.
Questa visione propositiva dei territori si scontra tuttavia con la realtà amara dei tagli del governo ai fondi destinati alla mobilità ciclistica, alla mobilità sostenibile in generale ed alla sicurezza stradale. Sono spariti 154 milioni di euro previsti per questi settori dal piano triennale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lasciando i comuni senza risorse adeguate per realizzare i progetti. Inoltre, il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 indicava 1,4 miliardi di cui non si parla più. Questo disallineamento tra l’entusiasmo locale e le politiche centrali rappresenta un grave spreco di opportunità.
La domanda sorge spontanea: quali sono le priorità del nostro Paese? La mobilità ciclistica rappresenta un pilastro di sviluppo sostenibile, ma senza finanziamenti adeguati, rimane confinata nel regno delle buone intenzioni. È urgente che il governo riveda le proprie scelte e consideri la possibilità di restituire i fondi sottratti, rispondendo così al chiaro segnale lanciato dai comuni italiani.
La partecipazione al bando “Bici in Comune” dimostra che l’Italia è pronta a pedalare verso un futuro più sostenibile. Ma, per farlo, serve un cambio di rotta a livello centrale: meno tagli e più investimenti per trasformare i progetti locali in realtà. Il Comune dell’Aquila ha partecipato al bando “Bici in Comune” con un proprio progetto: aspettiamo di conoscere l’esito in quanto la città avrebbe bisogno di iniziare un deciso cambio di rotta nell’attuazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e del Biciplan, dei quali si è dotato.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Scuole Sicure L’Aquila “Pur riconoscendo l’importanza della conferenza di Kobe, come Comitato […]
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