di Alessandra Prospero
Il mondo dell’NBA piange la scomparsa dell’ex giocatore Oliver Miller, soprannominato “The Big O” per le dimensioni gigantesche del suo corpo. Scomparso a 54 anni, era malato da tempo di cancro. È stato centro di culto degli anni 90’ dopo una grande carriera universitaria ad Arkansas. Scelto da Phoenix con il numero 22 al draft 1992, disputò nove stagioni in NBA con Suns, Detroit Pistons, Toronto Raptors, Dallas Mavericks, Sacramento Kings e Minnesota Timberwolves. Al termine di quell’esperienza girò in Europa tra Grecia, Cina, Polonia. Venne anche in Italia a Roseto: firmò con i Roseto Sharks ma senza mai giocare. Fece anche parte degli Harlem Globetrotters. I suoi 140 chili abbondanti per 2,06 metri gli erano valsi il soprannome da gigante e la fama di cestista dell’NBA più pesante in assoluto, essendo arrivato a toccare i 170 chili. All’inizio della sua carriera, era ufficialmente dichiarato a 270 libbre, ma negli ultimi anni della sua carriera NBA è aumentato a 380 libbre, riducendo seriamente la sua mobilità e resistenza.
Miller era noto come un centro di talento con buone capacità di passaggio, con una media di 12,9 punti, 7,4 rimbalzi, 2,9 assist, 1,9 stoppate e 1,4 palle rubate a partita al suo apice (1995-96).
I Toronto Raptors gli hanno dedicato un toccante messaggio di cordoglio:
I Toronto Raptors sono addolorati nell’apprendere della scomparsa di Oliver Miller, che ha trascorso tre stagioni con la nostra organizzazione. Ha un posto speciale nella nostra storia come membro della nostra squadra inaugurale nel 1995 e siamo molto grati per tutti i suoi contributi. Inviamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia Miller.
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