Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Partito Democratico L’Aquila
Leggiamo sconcertati la nota stampa della coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia. Dinanzi alla vergognosa fuga dei consiglieri comunali di maggioranza che hanno abbandonato l’aula pur di non votare l’ordine del giorno delle opposizioni che chiedeva la ferma condanna del gesto di un attivista di CasaPound che, all’interno di un’aula del Liceo delle Scienze umane del Convitto Nazionale “D. Cotugno”, ha esposto uno striscione di stampo neofascista, la coordinatrice di FdI parla di “rinvio naturale e doveroso”. Serviva, spiega, “il tempo necessario per approfondire i contenuti” dell’ordine del giorno.
Scopriamo, così, che a Fratelli d’Italia – e ai consiglieri di Lega, Forza Italia, Udc, L’Aquila al centro, Civici e indipendenti per Biondi – serve tempo per decidere se condannare l’esposizione di un manifesto con scritto “Antifascismo=Mafia” e per mostrare solidarietà alla Dirigente scolastica del Cotugno, fatta oggetto di offese da parte di CasaPound.
La coordinatrice di Fratelli d’Italia ha definito l’ordine del giorno una “provocazione” – sì, avete capito bene – ha parlato di “polemica sterile”, di “narrazione pretestuosa, a tratti autoritaria”. Bizzarro, considerato che la stessa destra, non più tardi di qualche settimana fa, ha votato l’ordine del giorno dalla consigliera Pagliariccio (CasaPound, guarda il caso) che condannava le scritte in sloveno comparse all’ingresso della Foiba di Basovizza. Condannano le scritte di Basovizza e non lo striscione fascista esposto in una scuola dell’Aquila, con il corredo delle vergognose parole destinate da CasaPound alla dirigente scolastica dell’Istituto.
Parole in libertà, quelle della coordinatrice meloniana, che vorrebbero coprire la vergogna di una fuga che chiarisce, ce ne fosse ancora bisogno, il legame mai spezzato tra il centrodestra aquilano e CasaPound; d’altra parte è da quel movimento politico che arriva il sindaco Biondi, è con quel movimento politico che Fratelli d’Italia ha stretto un patto di ferro, candidandone esponenti nelle sue liste e finanziandone le attività, fino a chiudere gli occhi dinanzi alle continue azioni, queste sì provocatorie, che offendono la storia della città.
Significativo il fatto che sia soltanto Fratelli d’Italia a firmare la nota, segno che le altre forze di maggioranza hanno dovuto subire il diktat del partito del sindaco; ciò non giustifica i consiglieri e le consigliere di maggioranza, però, dall’aver negato la dialettica democratica, il confronto politico su un fatto così grave: all’Aquila ha significativamente preso vita, plasticamente, la prima rivendicazione neofascista di un Consiglio cittadino tramite l’uscita dei consiglieri dall’aula che si sono così mostrati solidali con coloro che si definiscono “fascisti del terzo millennio”.
Una vergogna, in particolare per le forze politiche che si definiscono moderate; dal partito della fiamma tricolore, non ci saremmo aspettati nulla di diverso.
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