“Qualche settimana fa, il Partito democratico dell’Aquila ha svelato alla città che, a 15 anni dal terremoto, su 17 edifici di competenza comunale soltanto 6 – e di questi, un edificio è prefabbricato – hanno indice di vulnerabilità o, meglio, “stato di limite di salvaguardia della vita” superiore allo 0,6%; gli altri 11 edifici sono ampiamente sotto quella soglia, con casi di scuole che hanno indice pari a 0,15%.
Non abbiamo voluto fare allarmismo, abbiamo tenuto un tono istituzionale con la volontà di non cavalcare, populisticamente, l’evidenza dei dati, messa nera su bianco dal Comune dell’Aquila in risposta ad un accesso agli atti dei nostri consiglieri comunali.
Ci aspettavamo una assunzione di responsabilità da parte del sindaco Biondi che, a differenza del Partito democratico, nel 2017, in campagna elettorale, aveva cinicamente sfruttato i timori delle famiglie, del personale scolastico, delle ragazze e dei ragazzi, facendo campagna elettorale promettendo la piena sicurezza sismica degli edifici scolastici attraverso un piano straordinario e, “nell’immediato – leggiamo dal suo programma di mandato – una ricognizione degli spazi pubblici disponibili per capire dove collocare gli studenti ospitati in scuole con indici di vulnerabilità sottosoglia”.
Biondi vinse le elezioni anche, e potremmo dire soprattutto, su questo tema così delicato. Ebbene, sono passati 8 anni: ad oggi, gli studenti e le studentesse dell’Aquila frequentano le lezioni negli stessi edifici di allora, che presentano gli stessi indici di vulnerabilità di allora.
È il fallimento dell’amministrazione Biondi, il buco nero della ricostruzione.
Biondi ha tradito la fiducia delle aquilane e degli aquilani: non solo la ricostruzione dell’edilizia scolastica è in ritardo drammatico, sebbene siano state introdotte, in questi anni, norme derogatorie che lo hanno investito del ruolo di commissario straordinario e che gli avrebbero consentito di impegnare le risorse disponibili in tempi brevi, ma non si è stati in grado neanche di migliorare sismicamente gli edifici esistenti, e frequentati ogni giorno dalle nostre figlie e dai nostri figli.
Come noto, un edificio costruito ex novo con la normativa tecnica vigente (NTC 2018) ha come valore di riferimento 1 (100%); le NTC prevedono, in caso di intervento su edifici esistenti, il raggiungimento minimo del miglioramento sismico con un valore pari allo 0,6 (60%) e la normativa, pur non imponendo interventi, indicava alle amministrazioni, però, di mettere in campo un cronoprogramma per procedere con il miglioramento sismico (o con l’adeguamento, ancora meglio) del patrimonio esistente.
Ebbene, l’amministrazione Biondi non ha mosso un dito, in questo senso. Eppure, le tecniche attuali consentirebbero di eseguire interventi di riduzione della vulnerabilità sismica senza chiudere gli edifici, garantendone la piena funzionalità quotidiana.
In queste settimane, il sindaco e la sua Giunta hanno provato a nascondere la testa sotto la sabbia; le legittime richieste della preside e delle famiglie dei bambini e delle bambine dell’Istituto comprensivo ‘Alighieri’, ed in particolare della scuola primaria del Torrione, tra gli edifici con indice ben sotto la soglia, lo hanno costretto però almeno a dare un segnale di attenzione.
Ne è emerso un quadro sconcertante. Biondi, scrivendo alla preside, parla di “allarmismo ingiustificato”; tutti gli edifici scolastici – aggiunge – “sono stati sottoposti, dopo il sisma del 2009, a interventi di rinforzo strutturale realizzati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, ente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tali edifici possiedono, dunque, regolare certificato di idoneità sismica e statica. Agli esiti disponibili faremo seguire tuttavia ulteriori approfondimenti che prevediamo di compiere con un maggiore livello di dettaglio”.
Chiarissimo il significato: dal momento dell’insediamento ad oggi, non si è fatto nulla. Certo che le scuole hanno certificato di idoneità sismica e statica, ci mancherebbe altro, ma rispetto alla situazione post sisma: in questi anni, non si è provveduto ad alcun intervento sebbene la normativa indicasse alle amministrazioni di istruire un cronoprogramma di miglioramento sismico (o di adeguamento) del patrimonio esistente. Gli indici di vulnerabilità sono gli stessi di allora, lo ribadiamo, e le promesse di Biondi si sono svelate soltanto delle menzogne. D’altra parte, parliamo di calcoli che derivano da metodi scientificamente riconosciuti ed indicati dalla normativa, altro che allarmismo; tant’è vero che giusto un mese fa, con delibera di Giunta 577 del 10 dicembre 2024, la Giunta e lo stesso Sindaco scrivono che “a seguito di verifiche di vulnerabilità sismica l’edificio del Torrione, la scuola statale primaria, mostra indici di sicurezza inferiori a quelli previsti dalla normativa”.
Fanno allarmismo anche loro? E che dire degli altri 9 plessi con indici simili? Che pianificazione c’è?
Fa davvero rabbia che il sindaco parli oggi, ad 8 anni dal suo insediamento, di ulteriori approfondimenti che si prevede di compiere con maggiore dettaglio: che cosa hanno fatto, fino ad oggi? Biondi e il dirigente Evangelista, tra l’altro, dichiarano che l’Amministrazione comunale ha in programma di approfondire ulteriormente le verifiche strumentali, passando da livello conoscenza Lc1 (sommario) a un livello di conoscenza Lc3 (completo); ciò significa che, ad oggi, siamo ancora ad un livello di conoscenza sommario: non servono altre parole per chiarire che la sicurezza delle bambine e dei bambini non è mai stata una priorità per questa amministrazione.
La priorità doveva essere la messa in sicurezza degli edifici scolastici attraverso il miglioramento o l’adeguamento sismico, mentre si portava avanti la ricostruzione delle scuole danneggiate con un piano definito e concreto. Questa doveva essere la priorità.
Ed invece, oltre 3mila e 500 bambine e bambini frequentano ancora i Musp perché la ricostruzione è, di fatto, ferma al palo, e le scuole in muratura in funzione hanno indici sottosoglia.
Su questa vicenda, intendiamo andare fino in fondo: in queste ore, le forze di opposizione hanno depositato richiesta di un Consiglio comunale straordinario, che chiediamo venga convocato nei 20 giorni previsti dalla legge. Intanto, il senatore Michele Fina – già promotore di una interrogazione parlamentare – ha deciso di organizzare una visita ispettiva all’Aquila di un gruppo di senatori.
Andremo fino in fondo, per pretendere che l’amministrazione dia finalmente seguito alle promesse e metta la sicurezza degli edifici scolastici al centro dell’agenda politica”.
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