“Lunedì 10 febbraio alle ore 14:30, presso Palazzo Margherita, si svolgerà il consiglio comunale straordinario chiesto dalle forze di opposizione sul tema della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, chiediamo alle cittadine e ai cittadini di partecipare” così ieri mattina Stefano Albano, capogruppo del PD in consiglio comunale, in apertura della conferenza stampa delle forze di centrosinistra. Presenti anche Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo del PD, Simona Giannangeli di L’Aquila Coraggiosa, Lorenzo Rotellini di AVS, Elia Serpetti e Alessandro Tomassoni per il Passo Possibile.
“Due gli obiettivi di questo consiglio straordinario – prosegue Albano – il primo è impegnare l’amministrazione a produrre un piano di interventi per raggiungere il massimo grado di sicurezza sismica in tutte le scuole aquilane, il secondo è fare luce sui dati attuali, specialmente quelli in possesso del comune. Riteniamo infatti vergognoso che Biondi e il centrodestra si affrettino a dipingere come allarmisti tutti coloro che pongono delle legittime domande sugli indici di vulnerabilità sismica delle scuole, quando lo stesso dirigente Evangelisti ha ammesso che l’Amministrazione comunale ha in programma di approfondire ulteriormente le verifiche strumentali necessarie, passando da livello conoscenza Lc1 (sommario) a un livello di conoscenza Lc3 (completo). Ci chiediamo: è accettabile un livello sommario di conoscenza della vulnerabilità dele scuole in una città come L’Aquila? Il sindaco ha nei giorni scorsi chiarito che l’amministrazione ha rispettato le prescrizioni di legge dato che nel caso delle verifiche sismiche non sussiste l’obbligatorietà e improcrastinabilità degli interventi di miglioramento o adeguamento sismico e che è accettabile un livello di sicurezza inferiore a quello richiesto per le nuove costruzioni. Anche qui ci chiediamo: perchè L’Aquila deve accontentarsi di un livello di sicurezza inferiore? Può la nostra città, che si trova in zona sismica 1 (la più pericolosa), permettersi un simile approccio al tema? Ci adagiamo su un livello di sicurezza accettabile anche in zone d’Italia a bassissimo rischio sismico? Ecco perché riteniamo il consiglio straordinario di lunedì cruciale e perché invitiamo i cittadini alla massima partecipazione”, conclude Albano.
Prende la parola Stefania Pezzopane “Dopo quanto accaduto nel 2009 e nel 2016/17 L’Aquila deve diventare un modello ed un esempio di sicurezza sismica, capitale della sicurezza. Tutte le scuole vanno adeguate al massimo livello. Questo è il nostro obiettivo. Grazie ai documenti recuperati con gli accessi agli atti sono venute fuori notizie non confortanti, siamo fermi al 2017. Eppure Biondi in campagna elettorale si ergeva a paladino. Su 17 scuole comunali, 11 sono al di sotto dei parametri e di alcune, come la Dante Alighieri, nonostante le reiterate richieste non abbiamo ancora i dati necessari. Sappiamo però che L’incarico affidato dal Comune nel 2019 per fare le analisi tecniche è stato revocato il 25/1/2025 ed è stato dato un altro incarico. Quindi dal 2019 al 2025 nessuno si era accorto che le analisi non sono state consegnate al comune? Andremo fino in fondo, è nostro dovere. Il mondo ci guarda. In Giappone le scuole sono gli edifici più sicuri e vengono utilizzate e considerate i luoghi più sicuri nei piani di protezione civile. Questo per noi è l’obiettivo”.
Interviene a seguire Simona Giannangeli “Sarà fondamentale la massima partecipazione delle cittadine/i al consiglio straordinario, perché la sicurezza dal punto di vista sismico degli edifici scolastici è tema centrale di questa città. A sedici anni dal sisma e dopo quasi otto anni di amministrazione Biondi si mostra un quadro desolante ed allarmante per lo stato degli edifici scolastici di pertinenza comunale. È necessario che questo consiglio sia un momento di dibattito politico della città, perché Biondi aveva fatto del tema della ricostruzione e dell’adeguamento sismico delle scuole il punto centrale del suo mandato. Esserci lunedì significa fare la differenza, per smascherare la propaganda della destra sulla pelle di chi in quelle scuole entra per apprendere e per lavorare”.
È poi il turno di Stefano Palumbo “Il fatto che a distanza di 16 anni dal sisma siamo costretti a richiedere un consiglio comunale sulla sicurezza delle scuole è indicativo dei ritardi e della poca attenzione delle attuali amministrazioni comunali e provinciali sull’argomento, e di come la tragedia che ci ha colpito nel 2009 non ha insegnato purtroppo nulla. Quello che chiediamo è l’adeguamento sismico, ovvero livelli di sicurezza al 100% degli standard, su tutto il patrimonio edilizio scolastico presente sul territorio comunale”.
Prende poi la parola Alessandro Tomassoni per il Passo Possibile “Una strategia di (non) intervento che dovrebbe essere unitaria e che, invece, per stessa ammissione dell’Amministrazione, in alcuni casi rappresenta il punto più oscuro della vicenda, nel momento in cui sono gli atti che parlano e solo per pochi plessi. Molti dei mancati interventi negli anni sono certificati dall’aver deciso di effettuare verifiche tecniche solo su alcuni edifici scolastici, e su tutti quello della Dante Alighieri ne è l’esempio più lampante: dopo sei anni dell’affidamento dell’incarico, nel 2019, avremmo dovuto evidentemente già avere un adeguamento strutturale dell’edificio ed invece, notizia recente, il Comune partecipa solo oggi ad un bando per migliorarne proprio la sicurezza sismica (!). Perché dopo sei anni, perchè questi ritardi? Stessa cosa a “San Francesco” e sulla “Carla Mastropietro”, e degli altri che ne facciamo? É evidente la contraddizione in essere, nel momento in cui, se gran parte delle scuole, 11 su 17, avrebbero fino a prova contraria un indice di vulnerabilità inferiore allo 0.6, la necessità di un intervento puntuale, immediato e risolutivo sarebbe necessario e non più procrastinabile sulla totalità degli edifici scolastici cittadini e senza differenze attuative diversamente inspiegabili. Almeno se è davvero a cuore dell’Amministrazione garantire, non parzialmente o solo a parole, la sicurezza di tutti i nostri studenti cittadini frequentanti le scuole comunali”.
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