La chiusura della strada per Passolanciano produce danni agli operatori di tutto il territorio, non solo a quelli che operano sulla Majelletta.
A dirlo è il capogruppo del Pd in Provincia di Pescara Gianni Chiacchia, Vicesindaco di Scafa, paese porta di accesso al bacino sciistico della Majelletta.
Nei giorni scorsi la chiusura improvvisa della strada che porta a Passolanciano ha scatenato non poche polemiche tra cittadini, turisti e operatori economici. Questa decisione, apparentemente giustificata da motivi di sicurezza, è il risultato di una gestione inadeguata delle risorse, delle infrastrutture e di una mancanza di visione strategica per il futuro della nostra regione.
Passolanciano è una meta turistica di primaria importanza per l’Abruzzo, soprattutto durante la stagione invernale, quando le sue piste da sci attirano migliaia di visitatori. La chiusura della strada principale che conduce a questa località non solo ha reso impossibile l’accesso per turisti e residenti, ma ha anche causato gravi danni economici agli operatori locali e alle strutture ricettive, di ristorazione e dei servizi presenti nei paesi circostanti, operatori che si trovano ora a fare i conti con un calo significativo delle entrate.
Negli anni passati non è stato possibile aprire gli impianti a causa della mancanza di neve, oggi accade il paradosso: la strada viene chiusa per la presenza di neve, tra l’altro per quantità di precipitazioni davvero esigue per una località sciistica.
La decisione di chiudere la strada senza preavviso e senza offrire soluzioni alternative adeguate dimostra una scarsa pianificazione e un mancato ascolto delle esigenze del territorio. Questo atteggiamento crea disaffezione verso il nostro territorio: un turista non può fare cento chilometri per poi trovare la strada chiusa dalla sera alla mattina, non ci tornerà più, andrà direttamente altrove.
Non si può pensare di gestire una risorsa importante come Passolanciano senza un piano chiaro e condiviso, che tenga conto delle necessità di sicurezza ma anche dello sviluppo economico e turistico dei paesi del comprensorio.
Invece di optare per una chiusura totale, sarebbe stato più opportuno valutare interventi mirati per garantire la sicurezza senza compromettere l’accessibilità. Soluzioni come il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico, la manutenzione costante della strada e la maggiore presenza di mezzi spazzaneve, avrebbero potuto ridurre al minimo i disagi, mantenendo comunque un livello di sicurezza adeguato.
La gestione del territorio deve essere improntata alla tutela e valorizzazione delle sue risorse, non alla loro penalizzazione. Speriamo che questa situazione sia un monito per le future decisioni amministrative, affinché si lavori in sinergia con la comunità e gli operatori locali per garantire uno sviluppo sostenibile e condiviso.
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