Leggiamo con stupore le affermazioni dell’assessore ai lavori pubblici, che accusa la minoranza di avanzare “riflessioni tardive” sul progetto del nuovo Lungomare Sirena. A queste parole rispondiamo con forza: non è mai troppo tardi per correggere il tiro e fare ciò che è giusto per i cittadini.
Nel comunicato dell’assessore si fa riferimento all’impegno dell’amministrazione nel mettere in piedi questi progetti. Nessuno mette in dubbio il loro impegno, ma ciò che critichiamo sono i risultati concreti della loro applicazione, che troppo spesso lasciano a desiderare.
Nel nostro comune, purtroppo, manca una visione unitaria e a lungo termine per le opere pubbliche. Ogni intervento sembra frammentato, privo di una strategia complessiva che guardi al futuro. Il Lungomare Sirena è solo l’ultimo esempio di questa logica di “progetti a passetti”, dove ogni opera è sminuzzata e scollegata dalle altre.
Basti pensare a casi emblematici come:
- Lo stadio di Tortoreto Lido, mai adeguatamente rinnovato per servire tutta la comunità.
- Il palazzetto dello sport, un cantiere aperto da ben 7 anni, senza alcuna prospettiva chiara di completamento.
- Il piazzale della chiesa, un’opera che avrebbe dovuto vedere la luce 4 anni fa e che oggi si trova ancora nella fase di incarichi di fattibilità.
- La riqualificazione di Piazza Matteotti, che non creerà uno spazio di aggregazione moderno, ma solo uno spazio sterile, privo di anima e identità, incapace di rispondere alle reali necessità dei cittadini.
- Il centro storico, ristrutturato a pezzi senza una visione di valorizzazione globale.
- Le scuole, sempre oggetto di piccoli interventi senza un piano strutturale serio.
Questo modo di procedere non solo crea un territorio disomogeneo e senza identità, ma porta anche a un’esorbitante moltiplicazione dei costi di progettazione. Ogni singolo intervento genera spese sproporzionate, che gravano sulle casse comunali. La Corte dei Conti dovrebbe esaminare con attenzione questi costi e verificare se esistano soluzioni più efficienti e vantaggiose per i cittadini.
Forse, dietro questa frammentazione c’è una logica ben precisa: dividere i progetti in piccoli lotti consente di mantenere i costi di ogni singolo appalto più bassi, allargando così la platea delle imprese che possono partecipare alle gare. Una scelta che rischia di favorire una logica di minimo costo piuttosto che di massima qualità, a scapito del progresso della nostra città.
Tortoreto merita un’amministrazione che lavori per il bene comune, non per interventi parziali che alimentano divisioni e disparità. Ribadiamo che il nostro obiettivo è chiaro: un Lungomare Sirena, e più in generale opere pubbliche, che siano pensati e realizzati con una visione d’insieme, per rendere il nostro territorio coeso, moderno e competitivo.
Non è mai troppo tardi per cambiare rotta. La vera domanda è: l’amministrazione Piccioni ha il coraggio di farlo?
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