L’Aquila, frattura nel centrodestra, cui prodest? Si affilano le armi in vista del 2027

L’Aquila, frattura nel centrodestra, cui prodest? Si affilano le armi in vista del 2027
31 Ott 2024

di Alessandra Prospero

 

L’Aquila, frattura nel centrodestra, cui prodest? Si affilano le armi in vista del 2027.

All’Aquila l’attuale maggioranza di centrodestra mostra la crisi di un ménage giunto al capolinea: defezioni, salto acrobatico tra partiti, aperitivi sospesi e nuove alleanze sembrerebbero sintomi di qualcosa di più profondo.

La premessa

Nell’ultimo consiglio comunale del 28 ottobre, il Comune dell’Aquila ha deliberato l’acquisizione del palazzo dell’ex catasto in via Filomusi Guelfi, concedendo in permuta a privati 12 appartamenti e un milione di euro (totale dell’operazione circa 5 milioni e 200mila euro). Ma, a margine della discussione su un argomento peraltro di una certa rilevanza, dopo neanche un’ora dall’inizio dei lavori emergono i ringraziamenti pubblici dell’unico consigliere rimasto in Forza Italia, Daniele D’Angelo, ai nuovi compagni di partito Laura Cococcetta, Guglielmo Santella e Manuela Tursini. Consiglieri i primi due e assessore la terza provenienti dalla lista civica L’Aquila Futura, guidata da Roberto Santangelo, il quale, stoico, dallo scranno della Presidenza del Consiglio comunale, rimane unico esponente di una lista civica ormai monogruppo. E così, tra un augurio e l’altro rivolto più o meno ironicamente dai membri di giunta e consiglio agli ex fedelissimi del Presidente dell’assise comunale e la promessa pubblica di Santella di offrire un aperitivo beneaugurante ai colleghi che gli vanno tributando i migliori auspici politici man mano che prendono la parola – con tanto di divertite reazioni di Cococcetta (capogruppo) e D’Angelo – si delinea uno scenario inedito nella geografia politica del centrodestra aquilano.

“Il cambio di casacca” 

Si fa fatica ad interpretare le motivazioni alla base della migrazione politica ed il primo ad affondare il colpo è il consigliere di L’Aquila Coraggiosa Lorenzo Rotellini. “Rinnovo anche io gli auguri al nuovo gruppo che si è costituito in consiglio comunale – esordisce Rotellini – Mi fa piacere che ci si preoccupi sempre di più delle manovre della maggioranza e dell’ennesimo cambio di casacca in questa maggioranza dal 2022, ma quello che vorrei capire è se nella commissione di questa mattina, dove si è votato la quarta variazione di bilancio, il gruppo ha votato come nuovo gruppo di Forza Italia o le commissioni erano ripartite secondo i gruppi che ci sono stati fino ad oggi, e lo stesso vale per la seconda commissione di venerdì scorso sulla questione dei fanghi: vorrei capire se quella commissione era valida, visto che i gruppi erano ripartiti come sono stati normalmente in questi ultimi mesi, oppure il nuovo assetto doveva essere comunicato prima di questo consiglio comunale. Insomma, vorrei sapere se le votazioni sono state fatte secondo regolamento e a norma di legge. Vorrei capire se nel gruppo di L’Aquila Futura adesso c’è solo lei, presidente Santangelo, e se la consigliera Laura Cococcetta era ancora capogruppo di L’Aquila Futura. Insomma questi sono tutti dubbi per il regolare svolgimento di questo consiglio comunale” chiosa Rotellini.

Cosa sta succedendo?

Alla domanda del consigliere Rotellini sull’effettiva, attuale e legittima appartenenza partitica dei tre dissidenti, il consigliere Santella – mentre passa il sottopancia televisivo che lo attribuisce ancora a L’Aquila Futura – replica invitando ad attendere le notifiche delle comunicazioni ufficiali e lanciandosi nella famosa proposta di aperitivo che tanta ilarità suscita tra gli scranni di Forza Italia.

“Grazie, collega Rotellini, per gli auguri, non mancherò occasione per offrire qualcosa quando ci vedremo prossimamente.”

Aperitivi, auguri e passaggi ufficiali a parte, Forza Italia acquisisce oltre all’assessore Tursini e ai due consiglieri, un assetto politico in seno all’assise comunale che lo rende indubbiamente più forte, come da tempo auspicava il vicesegretario provinciale Giorgio De Matteis. Sembrerebbe dunque che le pressioni di quest’ultimo, dopo la mancata fusione con L’Aquila Futura, abbiano raggiunto lo scopo prefisso. Del resto, Santangelo si era tenuto distante dalla linea di De Matteis e del segretario comunale di Forza Italia Stefano Morelli.

Ma ci sono veramente solo De Matteis e Morelli dietro alla defezione in gruppo dei tre dissidenti?

Cui prodest?

La domanda che dobbiamo porci è “cui prodest?” e cioè “a chi giova?” lo sconvolgimento ultimo nel centrodestra e il riassetto in consiglio comunale. E se il potere politico di Santangelo e la supposta prossima sua candidatura a sindaco dell’Aquila nel 2027 avessero portato a un disegno diverso che lo vorrebbe lontano da Palazzo Margherita come primo cittadino? Certamente la prima cosa da fare sarebbe “azzoppare” il futuro candidato probabilmente non azzoppabile in altro modo, visto che è risultato come consigliere più forte del centrodestra, essendo stato rieletto a marzo con ben 9.587 voti. Come? Togliendogli appunto consiglieri e assessore con una regia forse più occulta di quella che anima da mesi i giornali a suon di comunicati stampa a firma De Matteis e Morelli.

Ad esempio, Fratelli d’Italia accetterebbe dopo 10 anni di Pierluigi Biondi un candidato non suo?

Il quesito, prima ancor che una risposta, merita una riflessione. Lo stesso Biondi, che alla fine del doppio mandato non potrà ricandidarsi e guarda già al Parlamento, ha ottenuto da poco la presidenza regionale dell’ANCI e non accenna a voler rinunciare al potere acquisito personalmente, così come il suo partito, in terra d’Abruzzo. Vien da chiedersi, attingendo a memorie gattopardiane, se chi sostiene apparentemente il cambiamento, non voglia in realtà soltanto mantenere i propri privilegi.

Del resto, come scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.


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