I Consiglieri Gianni Padovani ed Enrico Verini hanno presentato una interrogazione avente ad oggetto il trasloco del Dipartimento di Economia (Univaq) dall’attuale sede di Acquasanta, in quanto tra pochi mesi la struttura ospitante sarà restituita alle sue funzioni originarie di carcere minorile. “Appare semplicistico – si legge nell’interrogazione – come fa la governance Univaq attribuire tutta la responsabilità dei ritardi al Provveditorato alle Opere Pubbliche, e si moltiplicano i punti interrogativi che riguardano anche le scelte programmatorie dell’Università nell’ultimo decennio.”
L’urgenza consiste nel ricollocare entro l’estate quasi novecento studenti, il collegato corpo docente e personale applicato ai corsi di Economia. “La soluzione proposta dal Rettore Alesse è quella di ospitare per un periodo indefinito i corsi di Economia nell’area di San Basilio, tra il Dipartimento di Scienze umane ed il Centro Congressi Zordan”. Si tratta di una soluzione “inaccettabile ed inapplicabile, dato che l’area di San Basilio è già oggi satura, estremamente trafficata, priva di parcheggi come ben sanno gli studenti e gli aquilani. Lo spostamento di quasi 900 persone in quella zona porterebbe alla totale paralisi di un nodo già oggi troppo congestionato”.
E’ una questione, scrivono i consiglieri, che “non può non interessare il Comune dell’Aquila” per l’importante impatto sulla qualità della vita degli aquilani della decisione assunta da Univaq. “La necessità di ricollocare i corsi di Economia è nota da anni – chiosano Padovani e Verini – ma le istituzioni preposte operano sulla spinta sull’urgenza senza curarsi dei disagi enormi provocate sulla comunità da scelte improvvisate assunte al di fuori di un quadro di buona programmazione e coerente organizzazione”.
Tutto ciò premesso, i consiglieri si appellano al Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, chiedendo l’avviamento di un tavolo di confronto “tra Comune, Univaq ed Adsu, dove si possano elaborare proposte alternative per individuare una sede provvisoria per Economia. E’ auspicabile che questo tavolo di concertazione veda pure la partecipazione studentesca, dato che si dovrà discutere sostanzialmente di servizi agli studenti”.
Il Sindaco, inoltre, viene invitato ad aiutare la governance Univaq in evidenti difficoltà e ad attivarsi per “applicare la sua moral suasion nei confronti del Governo nazionale al fine di ottenere una proroga, per continuare ad utilizzare l’attuale sede di Acquasanta di proprietà del Ministero della Giustizia. Una proroga per il tempo necessario ad individuare una soluzione possibile e congrua per ospitare il dipartimento economico in una sede finalmente decente per studenti e docenti, e tale da non causare eccessivi disagi agli aquilani”.
“L’unica certezza in questa incresciosa vicenda – concludono Padovani e Verini – è che si sono fatti trascorrere inutilmente anni ed il tempo per trovare una soluzione si è notevolmente ridotto. Con la ripresa autunnale delle attività didattiche lo spostamento della sede di Economia, se non affrontata con la necessaria diligenza, rischia di creare danni rilevanti agli studenti attuali, di scoraggiare quelli potenziali, di generare disagio tra i docenti e di ledere l’immagine dell’Università presso la comunità aquilana e non solo”.
Allegato:
Interrogazione urgente, con risposta scritta, dei Consiglieri comunali Gianni Padovani ed Enrico Verini ai sensi dell’art.24 del Regolamento del Consiglio comunale
Al Sindaco dell’Aquila
Pierluigi BiondI
Oggetto: spostamento del Dipartimento di Economia dalla sede di Acquasanta in centro storico – criticità e ricerca di una soluzione alternativa
Premesso che:
-La ricostruzione pubblica continua ad essere in grave ritardo e particolare preoccupazione suscita la ristrutturazione delle sedi dell’Università degli Studi dell’Aquila. A sedici anni dal sisma nulla di certo è dato di sapere sui lavori riguardanti importanti plessi dell’Università nel cuore della città, come le sedi storiche in centro o l’acquisito complesso dell’Ospedale San Salvatore;
-Appare semplicistico, come fa la governance Univaq, attribuire la responsabilità dei ritardi esclusivamente al Provveditorato alle Opere Pubbliche; i nodi stanno venendo al pettine mentre si moltiplicano i punti interrogativi che riguardano anche le scelte programmatorie dell’Università nell’ultimo decennio. Un problema urgente su tutti preoccupa studenti, docenti e personale tutto del Dipartimento di Economia, una facoltà che non trova una vera sistemazione da sedici anni, dato che la sua collocazione ultima dovrebbe essere il complesso del San Salvatore dove i lavori non sono neppure iniziati;
-Come noto, a partire dall’estate di quest’anno, la facoltà di Economia deve lasciare la sede di Acquasanta, in quanto la struttura che ospitante sarà restituita alle sue funzioni originarie di carcere minorile. E’ un problema noto da diversi anni, ma nel frattempo Univaq ha recuperato solo una piccolissima parte degli spazi in città da mettere a disposizione della didattica;
-Non è certamente questa la sede per distribuire le responsabilità dell’incresciosa situazione attuale tra Univaq, Provveditorato alle Opere pubbliche ed altri soggetti istituzionali, ma l’attuale cogente urgenza consiste nel ricollocare entro l’estate, in una diversa sede, quasi novecento studenti, il collegato corpo docente e personale applicato ai corsi di Economia;
-La soluzione proposta dal Rettore Alesse è quella di ospitare per un periodo indefinito i corsi di Economia nell’area di San Basilio, tra il Dipartimento di Scienze umane ed il Centro Congressi ‘Zordan’.
Sottolineato che:
-La necessità di ricollocare i corsi di Economia è nota da anni, ma come purtroppo spesso accade le istituzioni preposte operano sulla spinta sull’urgenza senza curarsi dei disagi enormi provocate sulla comunità da scelte improvvide assunte al di fuori di un quadro di buona programmazione e coerente organizzazione;
-Spostare la sede di Economia significa ricollocare circa 800 studenti, decine di docenti e personale di supporto. Ricordiamo inoltre che spostare una facoltà non significa solo spostare i banchi e le sedie, ma significa soprattutto adeguare tutti i servizi alla didattica: trasporti, mensa, parcheggi, eccetera. Per gli studenti fuori sede, inoltre, sapere quanto sia provvisoria l’ennesima sede di Economia significa poter scegliere in quale zona della città cercare un posto letto, organizzare un minimo di vita sociale così come viene garantito agli studenti di “serie A” di Univaq e sedi collegate come il GSSI;
-La proposta del Rettore di spostare la sede di Economia nell’area di San Basilio è inaccettabile ed inapplicabile, dato che si tratta di una zona già satura, estremamente trafficata, priva già oggi di parcheggi come ben sanno gli studenti e gli aquilani che ogni mattina transitano in quell’area. Lo spostamento di quasi 900 persone in quella zona è una “non soluzione” dato che porterebbe alla totale paralisi di un nodo già oggi congestionato, la qual cosa non può non interessare il Comune dell’Aquila;
-Da sottolineare inoltre come Economia sia al quarto trasloco in pochi anni e la decisione del rettorato di trasferire i corsi nella zona di San Basilio è comunque una soluzione provvisoria, mancando tuttora una certezza sull’allocazione del dipartimento di Economia, certezza ormai arrivata per tutti gli altri corsi di laurea. Il ritardo nei lavori appare ormai inaccettabile e tale da compromettere lo stesso appeal futuro di questa importante area disciplinare di Univaq, tuttora in emergenzialità a sedici anni di distanza dal sisma.
Tutto ciò premesso si chiede di sapere:
-Quali iniziative intenda adottare il Comune dell’Aquila per limitare i danni certi per la comunità aquilana, soprattutto in termini di mobilità e parcheggi, a fronte della decisione della governance Univaq di collocare i corsi di Economia nell’area di San Basilio;
-Se non sia il caso, da parte del Comune, avviare immediatamente un tavolo con Univaq ed Adsu, laddove si possano elaborare proposte alternative alla “non soluzione” formulata dal rettorato. E’ auspicabile che questo tavolo di concertazione recuperi la prolungata distrazione su tale argomento;
-Se non sia il caso di ascoltare l’opinione degli studenti, coinvolgendo una loro rappresentanza nelle decisioni da assumere, dato che si dovrà discutere sostanzialmente di servizi agli studenti e questo non può essere fatto escludendoli dalle scelte;
-Se il Sindaco non ritenga di applicare la sua moral suasion nei confronti del Governo nazionale al fine di ottenere una proroga per continuare ad utilizzare l’attuale sede di Acquasanta di proprietà del Ministero della Giustizia. Una proroga per il tempo necessario ad individuare una soluzione possibile e congrua per ospitare il dipartimento economico in una sede decente per studenti e docenti, e tale da non causare eccessivi disagi ai cittadini.
***
L’unica certezza in questa incresciosa e paradossale vicenda è che si sono fatti trascorrere inutilmente anni ed il tempo per trovare una soluzione si è ormai notevolmente ridotto. L’estate è vicina e con la ripresa autunnale delle attività didattiche lo spostamento della sede di Economia, se non affrontata con la necessaria diligenza, rischia di creare danni rilevanti agli studenti attuali, di scoraggiare quelli potenziali, di generare disagio tra i docenti e di ledere l’immagine dell’Università presso la comunità aquilana e non solo.
Così, in un comunicato, Gianni Padovani ed Enrico Verini.
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