Lo scorso 15 giungo il garante della privacy nazionale intimava alla Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila di comunicare entro 15giorni, alle persone coinvolte, la violazione dei propri dati personali a seguito del furto dei dati (data breach), avvenuto lo scorso maggio per mano del gruppo hacker denominato Ransomware Monti, che li aveva pubblicati sul dark web.
Per il Garante non erano state sufficienti infatti le informazioni generiche che l’azienda aveva messo sul proprio sito in forma di comunicato, in cui si rendeva noto il furto delle informazioni. Azione, questa della Asl, che a sua volta era avvenuta in seguito a un primo richiamo dello stesso Garante. Già allora infatti l’organo nazionale dovette ricordare al manager Ferdinando Romano, come per un furto come questo sia obbligatorio per legge “informare l’interessato senza ingiustificato ritardo”.
Regole di segno contrario quindi rispetto a quanto dichiarato dal Primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi, Presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell’Aquila, che affermava, per commentare il silenzio della Asl subito dopo l’attacco: “Bene riservatezza, un allenatore non rivela la sua tattica”.
L’azienda presieduta da Romano ha però definitivamente deciso di seguire le indicazioni – come da obblighi di legge – del Garante ed è corsa ai ripari proprio allo scadere dell’ultimatum impostogli dei 15 giorni.
Così due giorni fa ha inviato un migliaio circa di lettere indirizzate agli utenti ritenuti a “rischio critico”, in cui si invitano le persone contattate a recarsi di persona presso il presidio sanitario di Bazzano per prendere in loco una comunicazione.
L’azienda ha inoltre avviato una campagna dal nome #informatinsieme, con un video postato sul portale e su you tube nella giornata di ieri, in cui si danno alcuni consigli agli utenti.
Qui il video
Nelle informazioni del video la Asl scrive “Le analisi condotte da esperti informatici hanno consentito di individuare alcuni archivi di dati personali sottratti, quindi potenzialmente utilizzabili da soggetti non autorizzati. La violazione dei dati è stata notificata all’Autorità Garante per la protezione dei dati. La Asl sta provvedendo ad informare tutte le persone interessate e invita tutti gli utenti a prestare attenzione a eventuali richieste di contatto telefonico o email/sms inconsueti e, in questo caso, a sporgere denuncia alle Autorità competenti. Tutti gli aggiornamenti saranno consultabili sul sito www.asl1abruzzo.it nell’apposita sezione “InformatiInsieme”. È stato attivato inoltre un numero verde dedicato in cui operatori risponderanno per dare informazioni agli utenti. Il numero è 800.16.93.26“.
Nel video l’azienda raccomanda di adottare poche quanto importanti precauzioni nei seguenti casi:
- se dovessero contattarti telefonicamente usando un atteggiamento invasivo della tua privacy
- se dovessero offrirti prestazioni o prodotti relativi alla sfera sanitaria
- se doveste risultare vittima di tentativi di truffa attraverso la quale fornire informazioni personali
- se dovesse ricevere email o telefonate che sottendano comportamenti illegali riferiti a dati personali
Se si dovesse verificare uno dei seguenti casi la ASL raccomanda di contattare immediatamente polizia o carabinieri
Sempre in conseguenza dell’attacco hacker ieri è arrivata la denuncia della CGIL che ha reso noto come “il servizio di tesoreria della stessa ASL, non ha ottemperato, da due mesi a questa parte, al conseguente versamento ai vari istituti di credito delle somme trattenute a lavoratrici e lavoratori”. Trattenute correttamente effettuate dagli stipendi dall’ufficio del personale con la conseguenza che se la ASL non provvederà immediatamente al pagamento, “queste somme di denaro verranno richieste nuovamente direttamente ai lavoratori”.
LA Cgil ha quindi diffidato la ASL concludendo che “in assenza dell’immediato ripristino dell’obbligazione contratta con i lavoratori/lavoratrici della ASL, si riserva, di agire presso le Autorità competenti per il risarcimento di tutti i danni sofferti e le spese sostenute dai propri iscritti o assistiti”.
Questa testata ha anche ricevuto segnalazioni da fonti interne all’ospedale, secondo cui, almeno per ora, per il mese di maggio, da parte del personale, non sarebbe stato possibile ricevere le dovute retribuzioni degli straordinari, la cui registrazione è evidentemente saltata a causa del furto dei dati.
Ale.Tet.
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