"Giù le mani dalla sanità pubblica!": incontro con il prof. Cavicchi a L'Aquila

Giovedì 28 novembre ore 17:30

Incontro alla Libreria Colacchi dell’Aquila con il Prof. Ivan Cavicchi, docente di Sociologia presso l’Università Tor Vergata di Roma

“Pietà per la Sanità. Qualche anno fa si soleva pietire per gli operai Fiat. Non fu sufficiente. I vari amministratori delegati oggi, con l’inglese che non è quello dei poeti, nel giro di pochi anni hanno liquidato il maggior gruppo industriale del Paese. Nel giro di poche nel maggior Ospedale di Foggia vengono aggrediti due infermieri. La risposta della così detta politica e più polizia nel pronto soccorso. Ora non sappiamo più se piangere, ridere, o al massimo aspettare un riva al fiume i cadaveri putrescenti dell’intera categoria dei rappresentanti. Si da il caso che il governo Monti interprete massimo della stupidità neoliberale avesse tracciato a suo tempo in modo inequivocabile la strada dei tagli lineari. I tagli hanno sempre riguardato la spesa pubblica. Sanità Pensioni, Pubblica Istruzione, Trasporto pubblico. Tutti i governi che si sono succeduti hanno obbedito a questa logica politica. Va rimarcato che se dovessimo ragionare su un piano di regole economiche, questi ministri di tutti i colori sono da ricordare come asini. Abbiamo da anni una posizione finanziaria estera netta positiva. Un vero tesoro. Tuttavia anche l’attuale titolare dell’economia come da tradizione è completamente genuflesso alle logiche dell’austerità espansiva. Il pilota automatico di mister Draghi detta pienamente le sue condizioni. Siamo onesti intellettualmente, questo governo come gli altri è servo sciocco di Bruxelles per le politiche economiche finanziarie e altrettanto colonia per la politica estera del Washington consensus. Si tratta semplicemente di ritornare ai primi dettati Costituzionali. La Sovranità appartiene al popolo e la esercita… E di conseguenza un ritorna a futuro riappropriandosi della Riforma Anselmi. Via le regioni dalla Sanità. Essa proprio perché appartiene ad uno principio universalistico deve ritornare completamente in mano allo Stato centrale e lontana da qualsiasi scura economica finanziaria. Tutte le altre congetture sono solo chiacchiere per privatizzare definitivamente la Sanità. Nel frattempo il mondo va avanti anche senza di noi”.