Prevenire i danni senza uccidere gli animali selvatici: il nuovo bando della Regione Abruzzo per gli agricoltori

Prevenire i danni senza uccidere gli animali selvatici: il nuovo bando della Regione Abruzzo per gli agricoltori
13 Gen 2025

Le associazioni ambientaliste lo ripetono da tempo: prevenire i danni causati dalla fauna selvatica senza uccidere gli animali è possibile. L’appello è arrivato alla Regione Abruzzo, che ha attivato un bando rivolto ad agricoltori singoli e associati per coprire le spese dell’adozioni di misure per tutelare i terreni coltivati come recinzioni, dissuasori acustici o reti protettive. Dal prossimo 14 gennaio fino al 31 gennaio sono aperte le domande e per ogni richiesta approvata è previsto un compenso tra i 3mila e i 50mila euro.

Le associazioni ambientaliste accolgono con entusiasmo l’iniziativa della Regione.
“Constatiamo con soddisfazione – dichiarano le Associazioni WWF Abruzzo, Appennino Ecosistema, LAV, LNDC – che la Regione Abruzzo ha appena pubblicato un bando che va proprio nella direzione di sostenere gli agricoltori e gli allevatori per la messa in sicurezza delle proprie coltivazioni e ce ne complimentiamo. Esistono strumenti alternativi alla caccia che, se posizionati con le giuste accortezze, possono ridurre in maniera significativa il rischio di danni. Auspichiamo la più ampia diffusione del bando, per il quale le domande potranno essere presentate da domani, 14 gennaio: è importante che le associazioni agricole facciano ora la loro parte informando i propri iscritti e che gli agricoltori vengano supportati, non solo nella fase di richiesta dei sistemi di prevenzione, ma anche in quelle successive di montaggio e manutenzione, che sono fondamentali per il corretto funzionamento degli stessi”.

“Vogliamo interpretare questa scelta della Regione come la volontà di creare le condizioni per un maggiore confronto tra i vari portatori d’interesse su questo tema. Non abbiamo mai negato che vi potessero essere problemi, ma abbiamo sempre sostenuto che la soluzione non fosse l’apertura della caccia a una specie chiave per gli ecosistemi e tra i simboli della nostra regione”, sottolineano le associazioni, riferendosi in particolare ai cervi. “Ribadiamo la proposta alla Regione di aprire un tavolo di confronto tecnico-scientifico sulla gestione e la protezione della fauna selvatica”, concludono.

Proprio durante la campagna contro la strage dei cervi, le associazioni avevano insistito sull’incentivare misure alternative all’uccisione degli animali per tutelare gli agricoltori, già esistenti. La Regione sembra aver accolto l’appello.


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