di Alessandra Prospero
Si è svolta ieri, 18 aprile 2025, la 69esima edizione della tradizionale Processione del Cristo Morto all’Aquila, un evento che unisce fede, arte e partecipazione popolare e istituzionale.
Quest’anno, la processione ha assunto un significato particolare poiché si è svolta durante l’anno giubilare. Il percorso, partito da piazza San Bernardino, ha transitato per piazza Palazzo, piazza Santa Margherita, via delle Aquile, via Marrelli, fino ad arrivare a piazza Duomo risalendo davanti alla chiesa Santa Maria del Suffragio per tornare in corso Vittorio Emanuele e riavviarsi attraverso i portici fino al sagrato della basilica di San Bernardino, terminando con il saluto dell’arcivescovo monsignor Antonio D’Angelo.
Il freddo non ha dissuaso gli abitanti aquilani dal partecipare a un rito così sentito e caratteristico del territorio, ripreso nel 1954 grazie all’iniziativa di Fra’ Nicola Roccioletti, e organizzato dall’Associazione dei Cavalieri del Venerdì Santo che ne cura l’organizzazione.
- Processione del Venerdì Santo a L’Aquila 2025
- Processione del Venerdì Santo a L’Aquila 2025
- Processione del Venerdì Santo a L’Aquila 2025
- Processione del Venerdì Santo a L’Aquila 2025
- Processione del Venerdì Santo a L’Aquila 2025
L’evento rappresenta un momento di profonda spiritualità e raccoglimento per la comunità aquilana, che si riunisce in silenzio per accompagnare i simulacri della Passione di Cristo attraverso le vie del centro storico. Allo sfilare delle confraternite, suggestivo e toccante è stato l’accompagnamento delle corali, dirette dal maestro Carlo Mantini, che hanno eseguito il “Miserere” di Selecchy, nel raccolto atteggiamento e nella monocromia nera del lutto.
Quest’anno a a fare da scorta d’onore al Cristo morto è stata la Protezione civile dell’Aquila.
La Polizia penitenziaria ha portato il simulacro dell’Organo, uno dei ventuno simulacri della processione tradizionale.
Le altre associazioni e le confraternite cittadine hanno portato gli altri simulacri e gonfaloni.
Grande attesa, dopo l’assenza dello scorso anno, per il ritorno in Processione della Gran Croce, conosciuta anche come Allegoria della Croce. Il simulacro, il primo ad essere ideato nel 1954 da Remo Brindisi e realizzato da Amedeo Cicchitti, è stato recentemente oggetto di un restauro completo, il primo del suo genere, eseguito dall’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila sotto la direzione della docente Grazia Di Cesare. Il lavoro è stato portato avanti dal laureando Daniele Murgia, che dedicherà alla scultura restaurata la sua tesi di laurea.
Infine, a chiudere il corteo i rappresentanti istituzionali a partire dal senatore Guido Liris e il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, seguiti dai consiglieri e assessori e dal corteo spontaneo di aquilani in coda alla processione.
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