L’Aquila, fontanelle di Piazza Duomo inaccessibili ai disabili. Massimo Prosperococco: “Sconforto e rabbia”

L’Aquila, fontanelle di Piazza Duomo inaccessibili ai disabili. Massimo Prosperococco: “Sconforto e rabbia”
29 Mar 2024

di Fabio Pelini

L’Aquila – Stanno facendo molto discutere il mondo social le nuove fontanelle di Piazza Duomo. Nella lunga transizione da ciò che era a quel che sta diventando, in molti auspicavano una città che potesse abbattere ogni barriera architettonica, per rendere finalmente fruibili a tutte e a tutti gli spazi pubblici di cui dispone. Così evidentemente non è. Come si può evincere dalla foto, si è pensato bene di contornare le storiche fontanelle della piazza principale della città capoluogo di Regione con dei cordoli che, a prescindere dal giudizio estetico che ciascuno può legittimamente esercitare, sono un ostacolo insormontabile per i portatori di disabilità. Contraddizione insanabile per una città che ambisce a definirsi smart e inclusiva e che nel 2026 verrà celebrata come Capitale italiana della Cultura.

Riportiamo integralmente il post che Massimo Prosperococco ha pubblicato sul suo profilo facebook, denunciando ancora una volta il disinteresse, o peggio il pressapochismo, con cui si approcciano difficoltà e bisogni dei cittadini più fragili.

“Dar da bere agli assetati.” È la prima cosa che ho pensato da cittadino aquilano disabile, quando ho visto il cosiddetto “restauro” della fontanella del 1992 in Piazza Duomo e ho capito che era impossibile arrivare alla cannella dell’acqua per una persona in carrozzina.
“Dar da bere agli assetati” è una delle opere di misericordia corporale del cristianesimo, evidentemente poco apprezzata dalla amministrazione comunale aquilana.
Ho provato sconforto per l’ennesima volta, per l’ennesima barriera architettonica nata con la nuova pavimentazione.
Ho provato come cittadino aquilano, imbarazzo e vergogna per i turisti in carrozzina ospiti di questa città che avranno sete e non riusciranno a dissetarsi, quando la buonissima acqua aquilana sgorgherà da quelle fontanelle in Piazza Duomo
Ho provato rabbia per tutti gli incontri che abbiamo fatto con i vari assessori e tecnici che si sono succeduti in questi anni, incontri purtroppo gettati al vento che lasciano l’amarezza di aver perso tempo e di essere stato ingannato insieme alle tante persone fragili.
La città si era dotata di un ottimo piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche: PEBA, lavoro che doveva servire da guida e punto di riferimento per il Comune dell’Aquila. Risultato: tutta carta straccia, tutto gettato nel cestino della spazzatura, compresi i soldi pubblici per realizzarlo.
Dopo l’ennesima dimostrazione di mancanza di riguardo per le persone disabili, in una città che si sta ricostruendo, è inevitabile pensare che dietro tutto questo, oltre alla mancanza del rispetto delle leggi e alla superficialità, ci sia vera discriminazione verso le persone con disabilità e cattiveria intenzionale, non ho altre spiegazioni.
Ritengo che il momento del dialogo e del confronto sia terminato, principalmente per la reiterazione delle azioni di mancanza di rispetto verso le persone più fragili e non solo.
È arrivato il momento che chi ha sbagliato e di chi non ha vigilato, paghi per questo e per tutti gli errori che ci sono stati in modo da evitarne altri.

Abruzzo Sera è anche su Whatsapp.
Iscriviti al nostro canale per essere sempre aggiornato.

In primo piano

L'Aquila si rialza e stende il Fossombrone con tre gol nel primo tempo

di Alessandro Tettamanti Si poteva supporre che i giorni terribili appena trascorsi  lasciassero scorie anche tra i giocatori. Invece L’Aquila […]

16 Nov 2025
Torna l’Avvocato del diavolo, con Katia Persichetti e Simona Giannangeli

La questione migranti, la riforma dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e L'Aquila Capitale della cultura al centro del dibattito.

16 Nov 2025
Caso Anan Yaeesh, protesta nel carcere di Melfi: il comitato “Free Anan” denuncia nuove violazioni

Il comitato “Free Anan” denuncia nuove violazioni nei confronti del detenuto palestinese Anan Yaeesh nel carcere di Melfi, dove si sarebbe autolesionato in protesta contro presunte restrizioni e trattamenti punitivi. Gli attivisti contestano il trasferimento lontano dall’Aquila, temendo ripercussioni sul diritto alla difesa, e annunciano presìdi in vista dell’udienza del 21 novembre.

15 Nov 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *