Spunta un “resort” lungo la Via Verde a Vasto, Forum H2O “dimenticata la procedura di V.I.A.”

Spunta un “resort” lungo la Via Verde a Vasto, Forum H2O “dimenticata la procedura di V.I.A.”
11 Nov 2025
Spunta un “resort” lungo la “Via Verde” a Vasto, in un lotto in parte ricadente nella Riserva di Punta Aderci. Forum H2O dimenticata la procedura di V.I.A.
 
La “Via Verde” rischia sempre di più di ridursi a un lungo serpentone di strutture antropiche vista mare, con consumo di suolo e perdita delle funzioni ecologiche.
 
Lungo la “Via Verde” a Vasto, tra la Riserva di Punta Aderci e strada Torre Sinello,  è in arrivo un “resort” composto da ben “52 unità di alloggi prefabbricati” (cosiddette unità abitative mobili) ciascuna delle quali sarà caratterizzata, si legge nel progetto, da un parcheggio per un’auto e da “un deck esterno in legno e policarbonato, da piscine e da area giardino di pertinenza“. Un intervento su quasi 4 ettari di terreni, in quello che molti anni or sono era un camping e che oggi è un’area coperta quasi integralmente da vigne, incolti e alberi. Ai pochi edifici esistenti sarà aggiunta un’area wellness. Una parte del lotto interessato dal progetto ricade nell’area protetta.
 
Il Comune di Vasto ha attivato per ora una semplice procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, rivolta ai soli enti pubblici, nonché una procedura di mero screening di Valutazione di Incidenza Ambientale, anch’essa priva della fase pubblica per le osservazioni.
 
Il Forum H2O si è accorto della questione unicamente leggendo l’ordine del giorno del prossimo comitato V.I.A. regionale del 13 novembre che dovrà analizzare il progetto.
 
Stamattina l’associazione ha inviato una segnalazione circa il fatto che, per un intervento del genere, è obbligatoria la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, con la fase pubblica per le osservazioni, che appare essere stata completamente dimenticata.
 
Inoltre, considerate le caratteristiche dimensionali del progetto e lo stato attuale dei luoghi, appare evidente come non ci si possa limitare a un mero screening di V.Inc.A. ma debba essere espletata la procedura completa, più approfondita e aperta alle osservazioni del pubblico.
 
La pressione antropica su questa riserva è già oggi, in alcuni periodi dell’anno, del tutto insostenibile e qui ci troviamo davanti a un progetto che immediatamente nei pressi consuma suolo attualmente occupato da elementi naturali o semi-naturali che dovranno cedere il posto a parcheggi e opere.
 
In generale, si tratterebbe dell’ennesima struttura antropica situata lungo la cosiddetta “Via Verde” che, da percorso naturalistico, rischia sempre di più di diventare un lungo serpentone di manufatti vista mare che aumentano il consumo di prezioso suolo costiero, snaturando sia funzione ecologica sia la percezione della visita da parte dei futuri fruitori. Di “eco” rimarrà solo il prefisso aggiunto ai titoli di questo e degli altri progetti (l’intervento non a caso è stato chiamato “eco-resort”).
 
Alleghiamo il rapporto preliminare della verifica di assoggettabilità a VAS e una planimetria estratta dal documento.
 
Qui sotto il testo della PEC inviata
____________________________________________________

Regione Abruzzo – servizio VIA

Comune di Vasto

Riserva di Punta Aderci

Comitato di Gestione della Riserva di Punta Aderci

OGGETTO: Piano Attuativo in Zona “D6” Eco-Resort Punta Aderci – osservazione – obbligo della procedura di V.I.A.

Abbiamo appreso dall’ordine del giorno della convocazione del Comitato VIA del prossimo 13 novembre dell’esistenza di una procedura di V.Inc.A. relativa a un progetto denominato “Piano Attuativo in Zona “D6” Eco-Resort Punta Aderci”.

In considerazione dei dati dimensionali (superficie interessata) e della localizzazione (in un’area protetta), il progetto rientra tra quelli di cui all’allegato IV (Verifica di Assoggettabilità a V.I.A.), in conseguenza del dimezzamento delle soglie dimensionali per le categorie di cui all’allegato IV del D.lgs.152/2006 (nel caso in questione, punto 8 lettera q) operato dal Decreto Ministeriale 52/2015 (che quindi per i campeggi in area protetta è pari a 2,5 ettari).

Inoltre, ad avviso della scrivente associazione, essendo nel perimetro dell’area protetta, scatta anche l’obbligo di cui all’art.6 comma 7 lettera b) del D.lgs.152/2006 e, cioè, l’obbligo di V.I.A. diretta (operando quindi il cosiddetto combinato disposto dalle due norme).

Ovviamente ne consegue anche che, data la rilevanza del progetto, sarebbe inaccettabile limitarsi a un semplice screening V.Inc.A..

Cordiali saluti

Augusto De Sanctis

Referente Ass. Acqua Bene Comune


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