L’Aquila batte il Senigallia e torna a gioire dopo una settimana da incubo. Di Renzo gol e super Michielin regalano tre punti a Mister Fucili

L’Aquila batte il Senigallia e torna a gioire dopo una settimana da incubo. Di Renzo gol e super Michielin regalano tre punti a Mister Fucili
02 Nov 2025

di Alesasandro Tettamanti

Dopo i quattro minuti di recupero lo stadio Gran Sasso torna a ruggire a suo modo con un boato che sancisce la vittoria per 1-0 contro la Vigor Senigallia e  torna così a prendersi i tre punti grazie al settimo gol stagionale di Di Renzo al minuto 71, ma anche ad un super Michielin e all’ingresso in campo al 55’ di Carella che cambia la partita.

Un grido di liberazione arrivato al termine di una settimana difficile, in cui la società ha rimpiazzato Pochesci con il nuovo Mister Fucili chiamato a svolgere l’arduo compito di raddrizzare una stagione che stava prendendo una brutta piega.

Un urlo che per rabbiosa intensità ricorda quello dell’undicesima giornata casalinga col Sora della famigerata stagione 2023-24, esordio di Cappellacci in panchina.

Vittorie casalinghe fondamentali, arrivate alla prima dei nuovi allenatori e contraddistinte da un gioco brutto – mettendoci anche la prima in casa di De Feudis con il Castelfidardo dell’anno scorso – ma banco di prova superato per poter continuare ad avere ambizioni di vertice.

L’Aquila infatti oggi, vincendo, recupera due punti dall’Ostiamare fermata sul pari – per la prima volta nella stagione – dal Teramo,  prossimo avversario dei rossoblù. Una partita che varrà già mezza stagione.

Perché oggi L’Aquila contro la Vigor Senigallia ha vinto la sua quinta gara consecutiva in casa, dove ha costruito ben tre quarti dei suoi attuali venti punti che la rendono quinta forza del girone, ma ha un mal di trasferta malorosamente conclamato dalle ultime due sconfitte consecutive lontane dal Gran Sasso che hanno determinano i suoi attuali otto punti di distanza dalla vetta.

Per tutto questo la partita inizia con la Curva che chiede ai giocatori di tirare fuori gli attributi e un primo tempo  in cui se c’è una squadra che può passare in vantaggio è il Senigallia.

Fucili sceglie di iniziare col il 4-3-3 passando alla difesa a quattro e rinunciando a Sparacello, uno dei migliori in questo inizio stagione. 

Davanti preferisce Ndoje a Carella nel tridente, con Di Renzo punta e Banegas che torna a destra. Corigliano va a fare la mezz’ala sinistra, Buchel è in mezzo, Zampa a destra. 

Nella prima frazione il Senigallia in tre occasioni va vicina al gol prendendo anche il palo esterno al 24′ con un colpo di testa di Braconi.

E L’Aquila? Arranca, non riesce ad avere idee in fase offensiva, sembra la nemesi di sé stessa con Pochesci.

In mezzo al campo si gioca una partita che Fucili definirà “sporca”, in cui i giocatori sono chiamati ad adattarsi al nuovo gioco, senza la spinta sugli esterni dei giovani under e senza l’intesa Di Renzo-Sparacello.

E’di Banegas l’unico tiro in porta  dei rossoblù nel primo tempo, quando colpisce di testa una punizione calciata da Buchel e trovando però il reattivo intervento di Novelli. La guardalinee però alza la bandierina. Per il resto dei quarantacinque minuti solo un tiro di Capitan Brunetti che prova a suonare la carica mandando però fuori.

Cosi’ all’uscita dal campo dalle tribune parte più di un fischio e quel coro “fuori gli attributi fuori gli attributi” che conosciamo tutti.

I marchigiani tornano in campo più forte di prima, ma non segnano. Anche perché Michielin sale in cattedra. Al 60’ Bracconi di testa la mette proprio a fin di palo, ma l’estremo rossoblù ci arriva con la mano e salva L’Aquila. Il class 2005 nega il gol anche a Shkambaj al 64’ e mette in angolo anche il pericoloso colpo di testa di Urso due minuti dopo.

Sparacello sta per entrare quando  Carella torna a seminare il panico a sinistra e prende un altro fallo dal limite. Gli uomini di Fucili provano lo schema con Zampa che batte per la sponda di Scognamiglio e la deviazione di testa di Di Renzo che punisce un Senigallia che si era fatto “ingolosire dalla possibilità di vincere la partita” come dirà il suo allenatore Magi al termine del match.

Tre minuti dopo Sparacello entra, con Fucili che passa al 4-4-2 senza Banegas e Carella che scivola mezz’ala. L’Aquila sembra più compatta e sulle ali dell’entusiasmo non subisce più. Al 79′ entra anche Bellardinelli al posto di Corigliano. Nel finale escono anche Di Renzo per Mantini e Trifelli per Lombardi.

L’Aquila stringe i denti fino al quarto minuto di recupero quando strappa una vittoria rabbiosa che le permette di andare con più fiducia verso l’incontro col Teramo.

FUCILI: UNA SETTIMANA DIFFICILE DA GESTIRE PIENA DI PRESSIONE PER TUTTI

Negli spogliatoi Fucili chiarisce che nel reparto offensivo ha molte scelte e lui deve “essere bravo a metterli nelle giuste situazioni”. Una chiave giusta per gestire diversamente le caratteristiche di una squadra costituita da giocatori ottimi, ma pensata sin dalla scorsa stagione per Pochesci.

Una chiave che può voler dire di cambiare in corsa avendo più frecce al proprio arco (“oggi ho cambiato tre moduli”), come di iniziare con moduli diversi a seconda della partita e dell’avversario facendo sedere in panchina una volto l’uno, una volta un altro giocatore.

Un Fucili che ammette il clima difficile e pieno di pressione percepito durante questa prima settimana di lavoro in cui è stato catapultato all’Aquila. L’ex Fossombrone, alla prima panchina in una piazza importante, è chiamato a compiere un’impresa complicatissima, ma sembra avere l’equilibrio, l’intelligenza e la concretezza per affrontarla.


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