“La Giunta della Regione Abruzzo deve ripristinare al più presto i 400mila euro necessari a cofinanziare i Piani famiglia dimenticati. Non sono stati previsti nel Bilancio approvato nel dicembre scorso, ed è stato un errore grave”: lo dichiara Angelo Radica, presidente della sezione abruzzese dell’associazione di Comuni Autonomie Locali Italiane.
I fondi regionali per i Piani famiglia negli anni passati hanno cofinanziato iniziative messe in campo dai Comuni attraverso i 24 Ambiti Sociali. Tra queste i Centri per la famiglia e i Consultori familiari (Azione 1), di supporto alla stabilità delle relazioni e alla capacità genitoriale.
Altra Azione prevede un sostegno economico alle famiglie in condizione di fragilità socio-economica, da utilizzare per usufruire di servizi educativi di cura e custodia di minori con età fino a 14 anni (fino a 18 anni nel caso di stato di handicap o situazioni di particolare disagio) e di anziani in carico delle famiglie. Vi figurano asili nido, servizi integrativi pubblici e privati, spazi gioco o ludoteche, doposcuola o centri studi, centri aggregativi per adolescenti, buoni servizio babysitter, servizi educativi in contesti familiari e domiciliari (come supporto a famiglie multiproblematiche), servizi di Outdoor Education e servizi specialistici e di supporto all’assistenza degli anziani. In questa Azione rientra anche la concessione di contributi alle famiglie per l’acquisto di beni di prima necessità per bambini o per adolescenti fino al 16° anno d’età, per gestanti, padri o madri soli in situazione di disagio o di isolamento sociale, per necessità specifiche di famiglie multiproblematiche in situazioni di difficoltà economica (utenze domestiche come energia elettrica e gas).
La terza Azione consiste in interventi a supporto delle famiglie coinvolte in percorsi di Affido familiare e per il potenziamento dei servizi sociali e sociosanitari.
L’ultima Azione prevede l’erogazione di un Bonus per i nuovi nati fino al compimento del primo anno di età o di adozione o affidamento preadottivo.
Per il presidente di ALI Abruzzo “non sostenere questi interventi a forte impatto sociale costringerebbe gli Ambiti Sociali, e quindi i Comuni, a trovare risorse nei bilanci propri che già sono stati falcidiati dai tagli governativi del 2024 e 2025 e ora non possono far fronte ad ulteriori impegni. Ma nel frattempo i comuni, in attesa del ripristino dei fondi, dovranno comunque farsi carico di anticipare le somme per non interrompere i servizi”.
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