di Alessandro Tettamanti
Vogliono prima di tutto finire il campionato nel miglior modo possibile senza risparmiarsi niente, come hanno fatto finora. Sul campionato svolto sono soddisfatti, ma poi se ci parli più in profondità, viene fuori anche il rammarico di chi la garra per vincere ce l’aveva. Il futuro lo vedono in rossoblù perché “chi è che non vorrebbe restare in una piazza come L’Aquila?”, ma “prima giochiamo questi play off, poi penseremo a cosa fare”.
Parola della delegazione argentina nel capoluogo abruzzese, tanta roba nell’Aquila 1927 stagione 23-24, quella finita al secondo posto, a due punti dalla vetta, dopo una scalata emozionante in cui in particolare Pablo Ezquiel Banegas, per tutti il Pocho, ci ha messo del suo con 17gol fatti, portando la squadra più sù, anche quando sembrava impossibile, a un passo dal miracolo.
“E poi quest’anno non ha fatto neanche troppo freddo, per noi argentini è importante”, scherza il Pocho, diventato idolo dei tifosi, in particolare dei più giovani, che gli cantano le canzoni dello stadio quando arriva a scuola per accompagnare la figlia e che la domenica gli chiedono in continuazione una foto. Quando fai tanti gol e sei qualcuno di socievole, con la faccia pulita, nel calcio succede e all’Aquila è successo: la città si è innamora del suo attaccante. “L’amore ai tempi di Banegas”, si potrebbe dire adattando ai piedi del Gran Sasso il capolavoro di Gabriel Garcia Marquez, un altro sudamericano, che con il suo libro descrisse un lunghissimo amore.
E che dire di un ragazzo come Gianfranco Giuliodori, arrivato da poco anche lui in Italia dove in due anni, dalla Promozione a Casalbordino, passando per il Delfino Pescara, è arrivato ad essere titolare inamovibile dell’undici di Cappellacci in serie D. La sua gamba quest’anno è stata fondamentale nella micidiale catena destra rossoblù, la stessa di Banegas, e tornerebbe utilissima anche per la prossima stagione in cui l’argentino di origini italiane sarebbe ancora Under (2004).
Anche Jonatan Alessandro, l’argentino che nella scorsa stagione firmò il gol della promozione i serie D, guarda con speranza e fiducia al futuro sapendo che la sua esperienza può sempre tornare utile a mister Cappellacci, che lo conosce bene e lo ha fatto entrare spessissimo nel secondo tempo, come attaccante di movimento pronto a destabilizzare le difese avversarie e che anche quest’anno è riuscito a fare due gol pesanti. Come quello che ha sbloccato L’Aquila-Campobasso facendo in modo che L’Aquila, i campioni molisani, li battesse due volte su due, cosa – quella di cadere due volte con lo stesso avversario – mai capitata quest’anno ai rossoblù. Proprio per questo L’Aquila ha molto da recriminare per aver perso punti qua e là in particolare con le piccole.
Ma per i giocatori argentini, che dalle Ande hanno intrapreso il viaggio di ritorno sugli Appennini – tanto per citare anche De Amicis -, la cosa più importante per ora è finire al meglio questa stagione: “E’ stata un’annata importante, dobbiamo finire bene per la società, lo staff e i tifosi. La gente ci ha riconosciuto l’impegno che ci ha permesso di vincere partite come quelle contro Campobasso o Avezzzano, ora è nostro dovere regalargli questi play off per finire nel miglior modo possibile, visto che la promozione diretta purtroppo è sfumata”.
Non perderti allora la nuova puntata di 1927. Buona visione
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