Trasloco di Economia, Padovani e Verini: Comune e Univaq irresponsabili

Trasloco di Economia, Padovani e Verini: Comune e Univaq irresponsabili
03 Ott 2025

Riceviamo e pubblichiamo

 

Replica dei Consiglieri Gianni Padovani e Enrico Verini alla risposta dell’Amministrazione all’Interrogazione sulle criticità connesse allo spostamento di Economia

Il nodo è arrivato al pettine. Lo spostamento di Economia da Acquasanta a San Basilio è purtroppo cosa fatta, e già in questi giorni, con la ripresa delle lezioni, tutti subiamo il caos di una scelta assurda di cui sono corresponsabili l’ex rettore ed il Comune. Una zona già prima congestionata non doveva neppure essere considerata come sede del polo di Economia e sull’argomento abbiamo presentato più di una interrogazione al Sindaco, proprio per affrontare per tempo le gravi e conseguenti criticità. Lo “sfratto” di Economia da Acquasanta, per far posto al carcere minorile (!), era cosa nota da tempo ma Università e Comune hanno operato in grave ritardo, sulla spinta dell’urgenza, senza curarsi dei disagi enormi provocate sulla comunità da scelte improvvide assunte al di fuori di un quadro di buona programmazione e coerente organizzazione. 

Nelle risposte alle nostre varie interrogazioni, l’ultima delle quali discussa nell’ultimo Consiglio comunale, il Comune si era impegnato ad avviare “un tavolo di confronto con Università e ADSU al fine di valutare possibili alternative alla scelta della sede di San Basilio” ed a “coinvolgere in questo percorso la rappresentanza degli studenti”.  Nulla è stato fatto: nessuna alternativa è stata valutata, gli studenti non sono stati coinvolti e l’ADSU non è pervenuta. Ulteriore promessa del Comune era la predisposizione di un parcheggio di 1000 stalli (sic, proprio 1000!) in area Colle Sapone (ma dove sono?) e l’attivazione di una navetta al servizio di Economia per la Fontana Luminosa. Ad horas è partito soltanto un servizio “in forma sperimentale” che “sarà rimodulato in base agli orari definitivi delle lezioni e ai flussi di utenza registrati”. Insomma, è attivo un servizio di poche corse che non risolve nulla, poi si vedrà e, dettaglio non da poco, la navetta non sarà gratuita come si diceva ma “soggetta alla normale bigliettazione AMA”. Del resto non si comprende con quali risorse AMA, che già vive una situazione di bilancio molto complicata, possa garantire un servizio di navetta gratuito (?) a centinaia di studenti/docenti con frequenze multiple, ripetute nel corso della giornata e 5 giorni su 7.  Assurdo!  

Ulteriore promessa del Comune è la ripetizione della “favola” della imminente realizzazione del noto parcheggio in viale della Croce Rossa. Peccato che a questa “grande opera” non è stata apposta neppure la tabella di cantiere, sarà pronta se va bene tra qualche annetto e, tra l’altro, non ci sono per ora i soldi per realizzare l’ascensore di collegamento tra parcheggio e l’ex San Salvatore, il che priva il futuribile parcheggio di ogni e qualsiasi significato.   

Potremmo continuare, ma per carità di patria ci fermiamo qui. Univaq e Comune fanno le cose al contrario, prima spostano gli studenti e poi si preoccupano dei servizi. Dobbiamo per onestà ricordare che la questione è notevolmente peggiorata per la mancata ricostruzione dell’ex San Salvatore, dove avrebbe dovuto trovare la sua naturale sistemazione Economia, un cantiere strategico che la governance Univaq non è riuscita neppure ad iniziare, problema grave sul quale pure siamo intervenuti. 

Purtroppo il Comune ha ceduto immediatamente alla richiesta del Governo Meloni di riaprire il carcere minorile ad Acquasanta, dove da oltre 10 anni insisteva il polo di Economia ben dotato di parcheggi e servizi, senza preoccuparsi dei danni arrecati all’Ateneo, agli studenti e quindi al proprio territorio. 

Ed ora cosa accade? Per le centinaia di studenti di Economia (nonché docenti e personale di supporto) non ci sono parcheggi sufficienti, né spazi esclusivi perché tutto va condiviso con il dipartimento di scienze umane. Molti studenti potrebbero rinunciare a frequentare e speriamo che Economia non smarrisca il “valore aggiunto” della residenzialità che distingue il nostro Ateneo dalle aggressive università telematiche.  L’Università in centro porta certamente studenti e ricchezza, ma noi vogliamo parcheggi e servizi; ‘ammucchiare’ senza una logica programmatoria altre centinaia di persone a San Basilio rischia di portare solo danni.  

Il problema non può non interessare il Comune per l’importante impatto sulla qualità della vita degli aquilani. La questione San Basilio ora è oggettivamente esplosa ed è arrivata all’attenzione di un Comune distratto e di una Università la cui governance non è riuscita a ricostruire nessuno, ma nessuno, degli immobili in centro (sic!).  

E ricordiamo pure che, a fronte di tanti disservizi, uno studente potrebbe scegliere i corsi di Pescara e Teramo, da sempre vivaci competitor della nostra Università. Insomma gli aquilani hanno ricevuto un bel “regalo” da Comune e rettorato: un danno al territorio e caos quotidiano a San Basilio!  Complimenti vivissimi!


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