Scuola per la Pubblica Amministrazione: interrogazione dei consiglieri sull’immobilismo del Comune

Scuola per la Pubblica Amministrazione: interrogazione dei consiglieri sull’immobilismo del Comune
08 Ott 2025

Comunicato stampa del Consigliere comunale Gianni Padovani

“L’argomento dell’interrogazione è lo stato di attuazione del progetto per la realizzazione, a L’Aquila, della “Scuola di alta formazione per la Pubblica Amministrazione”.  Un’operazione decisa e definita nel lontano 2021 e finanziata con €20mln nel 2023.  “Ebbene di questo progetto – osservano Padovani, Verini, Scimia, Iorio e Serpetti – si sono perse le tracce. Dopo i soliti fuochi pirotecnici, tipici della comunicazione esagerata ed autocelebrativa dell’Amministrazione, sulla Scuola è scesa da 15 mesi una cortina di piombo e nulla sappiamo sul destino dell’iniziativa”. 

“E’ il caso di ricordare – sottolineano – che la Scuola di specializzazione è un progetto strategico rilevante ai fini della rinascita del Capoluogo, valorizzandone la vocazione per la Ricerca&Sviluppo, dato che nel comprensorio operano realtà qualificate e consolidate con le quali il nascente polo didattico potrebbe concludere specifici accordi di cooperazione e promozione delle sinergie. L’obiettivo è quello di portare centinaia di dirigenti delle amministrazioni statali e periferiche ad aggiornarsi a L’Aquila; questo crea capitale umano per il Paese ed effetti diffusivi di fertilizzazione e sviluppo per il comprensorio. La Scuola, inoltre, avrebbe tra le sue missioni attività peculiari – come la formazione nella prevenzione/gestione delle emergenze e la ricostruzione con i molteplici e correlati aspetti – che ne farebbero punto di riferimento originale a livello europeo, grazie alle competenze uniche sviluppate a seguito del terremoto. Noi pensiamo questo progetto come un qualcosa di molto ambizioso ed il brand della Scuola potrebbe essere reale segno distintivo per L’Aquila, presenza viva e costante, polo culturale e scientifico di eccellenza”. 

“Lo stanziamento di €20mln – si legge ancora nell’interrogazione – è stato assegnato al Comune da oltre due anni e si tratta del più imponente investimento destinato ad una struttura formativa pubblica in Italia. Ma il Comune dorme, dato che in qualità di soggetto attuatore avrebbe dovuto dare avvio alla procedura pubblica di individuazione dell’immobile da destinare a sede della Scuola entro il 2023, cosa che evidentemente non è stata fatta”. I consiglieri denunciano il “concreto il rischio di perdere le risorse già disponibili, dato che il 31.12.2026 è il termine di ultimazione dell’intervento. Anche su questo progetto, come in molti altri casi, il Comune si è distinto per ‘trasparenza zero’. Noi riteniamo che i cittadini abbiano diritto di sapere se/come/dove la Scuola si farà. E gli altri soggetti PUBBLICI coinvolti nella firma della Convenzione (USRA, SNA ed Univaq), è mai possibile che non abbiano nulla da dire, a fronte di un incredibile ritardo attuativo?”. 

Nell’Interrogazione al Sindaco i consiglieri chiedono pertanto di sapere “con quali azioni il Comune pensa di poter colmare l’incomprensibile ritardo accumulato nella realizzazione del progetto” e “per quale motivo non esista un cronoprogramma dell’intervento condiviso con il Consiglio comunale”.   

“Attendiamo di conoscere la verità – conclude l’interrogazione – e sarebbe veramente imperdonabile perdere questa grande occasione di sviluppo del territorio, magari per distogliere le risorse, come purtroppo è già avvenuto, a beneficio di altre opere molto discutibili (come l’orrenda pensilina in Piazza o la candida pavimentazione) o spese per la pseudocultura senza alcun valore di investimento ma di valenza altamente clientelare”.

 

Interrogazione con risposta scritta dei Consiglieri comunali Padovani, Verini, Scimia, Iorio e Serpetti

Al Sindaco dell’Aquila

Oggetto: creazione di una Scuola di alta formazione per la Pubblica Amministrazione a L’Aquila finanziata per €20mln dall’Ordinanza PNC Sisma n.74 (11.12. 2023) – richiesta di informazioni sullo stato di attuazione del progetto – sollecito a provvedere

Premesso che: 

 

-In conformità con l’intervento previsto dal piano nazionale complementare al Pnrr, con Ordinanza PNC Sisma n.74 (11.12.2023) del Commissario straordinario del Governo per il sisma 2016, fu finanziata con €20mln la creazione, a L’Aquila, di una Scuola superiore tecnica e manageriale per la Pubblica Amministrazione, in collaborazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) e l’Università dell’Aquila;   

 

-La “Scuola di alta formazione per la Pubblica Amministrazione”, ove fosse realizzata,  rappresenterebbe un progetto strategico rilevante ai fini della rinascita della Città Capoluogo e dello sviluppo dell’intero comprensorio, valorizzandone la vocazione per la formazione e la ricerca, dato  che la nuova Scuola si affiancherebbe a realtà già presenti e consolidate (Univaq, GSSI, INFN, ecc.) con le quali potrebbe concludere specifici accordi di cooperazione e promozione delle sinergie, estendendo la collaborazione ai soggetti anche internazionali;

 

-Portare centinaia di dirigenti delle amministrazioni statali e periferiche ad aggiornarsi a L’Aquila crea capitale umano, sviluppo, know-how, effetti diffusivi sul territorio e delinea una vocazione di eccellenza per la città. Ove questa Scuola fosse realizzata, L’Aquila potrebbe tornare ad occupare, come fu in passato, un ruolo da protagonista nella vita accademica, culturale e formativa del Paese. La Scuola, inoltre, avrebbe tra le sue missioni attività originali oltre che fondamentali – come la formazione nella prevenzione e gestione dell’emergenze e le attività di ricostruzione con i correlati aspetti urbanistici – che ne farebbero punto di riferimento europeo grazie alle competenze uniche e peculiari sviluppate a seguito del terremoto del 2009;  

 

-La Scuola è un progetto ambizioso di fertilizzazione del territorio che si manifesta con la produzione di capitale sociale ai fini di sviluppo. Il brand della Scuola potrebbe essere segno distintivo per L’Aquila, presenza viva e costante, polo culturale e scientifico di eccellenza. Noi vorremmo che questo progetto maggiore cura dall’Amministrazione ed avesse l’ambizione dell’eccellenza in nicchie di sapere e di ricerca ma anche nel diffondere cultura, scienza, valori civili a beneficio di tutti; 

 

-La Scuola, inoltre, potrebbe svolgere un ruolo generale e di livello nazionale di formazione per le amministrazioni, data la necessità di profondo rinnovamento delle PA centrale e locale, sviluppando interessanti sinergie con le università locali, italiane e straniere; 

 

Sottolineato che: 

 

-lo stanziamento finanziario di €20mln è stato già approvato ed assegnato al Comune dell’Aquila da oltre due anni, una somma importante e finalizzata in primis all’individuazione di una sede idonea per il nuovo polo formativo. Si tratta del più imponente investimento destinato ad una struttura formativa pubblica in Italia (almeno negli ultimi 15 anni).  Individuare la sede della Scuola, recita la Convenzione, è dovere del Comune dell’Aquila che, in qualità di soggetto responsabile dell’intervento, avrebbe dovuto dare avvio alla procedura pubblica di individuazione dell’immobile da destinare a sede della Scuola entro il 31.12.2023;

 

-In un convegno del 5.4.2023, con la partecipazione del Sindaco Biondi, del rettore Alesse e del Ministro Zangrillo, si annunciò come imminente e con i soliti toni trionfalistici, sia l’avvio delle attività formative della Scuola sia la realizzazione fisica del polo formativo con la riqualificazione del rudere della ex Reiss Romoli;

 

-Nel corso dell’ultimo biennio il Comune ha voluto varie modifiche alla Convenzione stipulata, tra cui quella di poter utilizzare per la ricettività il patrimonio abitativo comunale derivante dalle sostituzioni edilizie;

 

-Dopo i soliti fuochi pirotecnici, tipici della comunicazione esagerata ed autocelebrativa dell’Amministrazione, sul progetto Scuola è calato da 15 mesi un assordante silenzio e nulla sappiamo, come Consiglieri comunali e come cittadini, di quale sia la sede del polo formativo, quale il programma di attuazione degli interventi, né lo stato dell’arte sui progetti di partenariato pubblico/privato.

 

Tutto ciò premesso si chiede di sapere: 

-con quali atti e con quali azioni il Comune, soggetto attuatore, pensa di poter colmare l’incomprensibile ed ingiustificabile ritardo accumulato nella realizzazione del progetto e come pensa di poter scongiurare il rischio di perdere le ingenti risorse già disponibili, in considerazione del fatto che il 31.12.2026 è il termine di ultimazione dell’intervento;

 

-per quale motivo non sia stato ancora pubblicato un Avviso pubblico per il reperimento della sede del polo formativo e l’avviamento delle attività didattiche;

 

-per quale motivo non esista un cronoprogramma dell’intervento, pubblico e condiviso con il Consiglio comunale, un cronoprogramma che secondo Convenzione sarebbe dovuto essere pubblicato più di un anno orsono e sul quale, invece, è scesa una cappa di tombale silenzio; 

 

-dove sono i “programmi operativi” che, entro 60 giorni dalla sottoscrizione della convenzione, dovevano essere resi pubblici in ordine allo start up di un progetto di tale complessità, che richiede non solo la pianificazione di strutture fisiche, didattiche e residenziali, ma pure il reperimento e la contrattualizzazione di personale docente specialistico e di personale di supporto (amministrazione, supporti didattici, logistica e residenzialità, centro multimediale, sistemi informativi, ecc.). 

 

***

La Convenzione scade il 31.12.2026 e nulla sappiamo; anche su questo progetto, come in molti altri casi, il Comune si è distinto per “trasparenza zero”. 

I cittadini possono sapere se la Scuola si farà o forse si è rinunciato per qualche motivo?  E come e dove si farà? Quando partiranno le attività formative? E gli altri soggetti PUBBLICI coinvolti nella firma della Convenzione (USRA, SNA ed Univaq) possibile che non abbiano nulla da dire, a fronte di un incredibile ed incomprensibile ritardo nell’attuazione dell’intervento? 

Attendiamo di conoscere la verità e sarebbe veramente imperdonabile perdere questa grande occasione di sviluppo del territorio, magari per destinare le risorse a progetti ordinari, senza alcun valore di investimento ma di valenza altamente clientelare, come purtroppo già avvenuto in passato.  

 


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