Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del PD L’Aquila
“Da anni Biondi si è specializzato nel raccontare una città che non esiste, un mondo fantastico ‘disegnato’ dal suo staff comunicazione che, ogni mese, costa migliaia di euro alle aquilane e agli aquilani.
La realtà, però, è più forte della propaganda e, in questi giorni, è più evidente che mai.
Mentre Biondi è in Giappone, all’ennesima gita pagata dai contribuenti per “esportare” – parole sue – le buone pratiche della ricostruzione aquilana, succede che un uomo venga trovato morto, dimenticato da oltre un mese, all’interno di un edificio scolastico in stato di totale abbandono e degrado da 16 anni.
Un dramma della solitudine e dell’indifferenza che racconta le profonde disuguaglianze che attraversano il tessuto sociale della nostra città, dove in pochi – pochissimi – si sono arricchiti a dismisura con i miliardi piovuti sul cratere a seguito del sisma mentre cresce, di giorno in giorno, il disagio sociale che si tenta di nascondere, che si fa finta di non vedere. Un dramma che rende evidente, d’altra parte, lo stato d’abbandono di decine e decine di edifici pubblici, non solo le scuole mai ricostruite ma anche gli alloggi di diversi progetti Case: un caso su tutti, a proposito della propaganda che si scontra con la realtà, gli alloggi del complesso Sassa stazione, destinati ad ospitare la Scuola nazionale dei Vigili del fuoco, annunciata già diverse volte a mezzo stampa, e che da un paio d’anni, dopo il rapido sgombero degli allora assegnatari, sono rifugio di disperati, persone in difficoltà che, in quegli alloggi aperti e saccheggiati, hanno trovato un giaciglio tra sporcizia e mobili divelti.
Non solo.
Mentre Biondi è in Giappone, all’ennesima gita pagata dai contribuenti anche al suo staff comunicazione, succede che la città venga letteralmente paralizzata dall’ennesima rottura di una tubatura dell’acqua lungo viale della Croce Rossa che ha riversato in strada un fiume d’acqua e fango.
Un incidente che racconta, ce ne fosse ancora bisogno, dello stato in cui versa la vetusta rete cittadina su cui l’amministrazione comunale, pur avendo milioni a disposizione da anni e pur avendo la possibilità di accedere ad ulteriori fondi regionali e comunitari, non è stata in grado di intervenire e che ha reso evidente, altresì, l’incapacità del governo cittadino di pianificare e programmare gli interventi di ricostruzione, a danno delle cittadine e dei cittadini.
La rottura della tubatura, infatti, ha reso necessario deviare il traffico su altre arterie cittadine già oggetto di interventi lasciando le automobili in coda per tutto il pomeriggio: congestionata via Aldo Moro a causa dei lavori sui marciapiedi, paralizzata via XX settembre che, da tempo oramai, è di fatto impraticabile.
Una città bloccata, sequestrata da cantieri aperti senza alcuna concertazione.
Come non bastasse, gran parte del centro storico è senz’acqua da ieri mattina: la rottura si è sovrapposta all’interruzione idrica – mal comunicata dalla Gran Sasso Acqua – necessaria per raccordare le linee con i sottoservizi in fase di realizzazione, così che la mancanza d’acqua nei rubinetti, inizialmente prevista fino alle 18 di ieri, sta creando da più di 24 ore pesantissimi disagi a residenti e commercianti. E nessuno è in grado di dare spiegazioni e di fornire tempi certi per il ripristino.
D’altra parte, i sottoservizi sono uno dei buchi neri della pessima amministrazione Biondi che, in 8 anni, è riuscita a paralizzare l’opera pubblica più importante del post terremoto, un intervento da 80 milioni di euro che l’amministrazione di centrosinistra aveva progettato per modernizzare le reti cittadine in modo innovativo, che era stato avviato e realizzato nel suo primo lotto fino al 2017, e che poi si è fermato per anni, inspiegabilmente, con i lavori che oggi procedono a rilento con gravissime ripercussioni per le cittadine e i cittadini che, nel frattempo, sono tornati a vivere in centro, per i commercianti che hanno coraggiosamente investito e per gli uffici che sono rientrati nel cuore della città.
Un disastro annunciato.
E intanto, Biondi fa finta di non vedere: continua la sua gita in Giappone e, sui social, festeggia la giornata del Jazz ricordando come L’Aquila ne sia diventata, in questi anni, una delle capitali italiane ed europee; peccato per lui che a portare il Jazz italiano in città sia stata la passata amministrazione di centrosinistra con l’allora ministro Franceschini. Ma questo il sindaco viaggiatore e assenteista, in Giunta come in Consiglio, si è dimenticato di scriverlo.
Ci auguriamo che Biondi torni presto alla realtà, che decida finalmente di fare il sindaco e la smetta di girare l’Italia e il mondo per accreditarsi come politico nazionale. Altrimenti, sarebbe più dignitoso rassegnare subito le dimissioni”.
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