ANPI: il Colonialismo è stata la vergogna dell’Italia fascista. Il Comune tolga il patrocinio a un evento revisionista.
La qualità culturale che L’Aquila dovrebbe esprimere – nel rispetto della sua alta tradizione accademica, artistica, intellettuale e civile e in veste di Capitale italiana della Cultura 2026 – rischia di essere mortificata dalla pochezza di eventi che l’amministrazione comunale si ostina a patrocinare.
Già durante la Perdonanza, fu promosso un incontro per esaltare un’associazione che in Sudafrica sostiene comunità boere segregazioniste con aiuti umanitari riservati solo alle popolazioni bianche fanatiche dell’apartheid.
Oggi viene fatto un altro regalo a Casapound con un incontro dal titolo “Italia – Il colonialismo italiano tra storia e leggenda nera”, una serata revisionista su uno dei periodi più infami della storia italiana.
Si stima che nelle colonie di Libia, Somalia, Etiopia ed Eritrea furono sterminati – anche col gas – più di cinquecentomila persone a cui vanno aggiunte quelle dei crimini fascisti commessi nella ex-Jugoslavia, a Rodi, in Albania, in Grecia. Solo ad Addis Abeba il 19 febbraio 1937, in un’immane rappresaglia per il fallito attentato a Rodolfo Graziani, prigionieri etiopi e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.
E la propaganda fascista per anni rappresentò gli africani come spregevoli esseri inferiori.
Mossi da una crudele e ridicola follia “imperialista” il fascismo andò in Africa non per questioni di prestigio, né per necessità, né per portarvi civiltà e benessere, tantomeno per carità cristiana: ma per rapinare i più deboli, privarli della loro storia, ridurli alla condizione di schiavi. Ci ritenevamo superiori, per stirpe e intelligenza, e consideravamo gli indigeni fuori dal consorzio umano. Questo spiega le crudeltà, le esecuzioni in massa, la deportazione di intere popolazioni, la forca come simbolo del diritto e come efficace arma deterrente.
E il Comune dell’Aquila, oggi, patrocina una pagina così crudele e vergognosa!
Il colonialismo fu uno dei cardini del fascismo, fondandosi su quel “razzismo” che ancora serpeggia e divide la nostra società.
La Resistenza, la guerra civile e la Costituzione repubblicana posero le basi per un modello diverso di nazione – la Repubblica Costituzionale – e di nuove più rispettose relazioni con i paesi ex-coloniali.
Contro ogni revisionismo, chiediamo di riprendere e sostenere la proposta di legge già depositata alla Camera per istituire un “Giorno della memoria in ricordo delle vittime africane durante l’occupazione coloniale italiana” nella data del 19 febbraio, proprio in memoria del massacro di Addis Abeba.
E nel quadro di iniziative per ricordare i protagonisti della Resistenza e dell’Italia democratica, l’ANPI dell’Aquila nei prossimi giorni organizzerà un evento in memoria di Enrico Mattei che fu partigiano e sostenitore dei movimenti di liberazione dal colonialismo.
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