Tinari: “la ricostruzione dell’Aquila è un modello, no a sensazionalismi mediatici alla rovescia”

Tinari: “la ricostruzione dell’Aquila è un modello, no a sensazionalismi mediatici alla rovescia”
19 Lug 2023

Sulla ricostruzione post sisma dell’Aquila i costruttori hanno ragione: siamo un modello e i sensazionalismi mediatici alla rovescia non fanno bene a nessuno”

Lo dichiara l’assessore alla ricostruzione, Roberto Tinari, in seguito a un servizio andato in onda su LA7  nel corso della trasmissione “L’aria che tira”, riguardo il quale il Presidente dei costruttori edili Gianni Frattale si era detto “indignato”.

“E’ andato in onda un tipico esempio di distorsione dei fatti – affermava il Presidente di ANCE L’Aquila –  con inquadrature selezionate accuratamente e un racconto giornalistico fazioso, funzionale al racconto della città ancora scandalosamente indietro con la ricostruzione”.

“I cantieri della ricostruzione privata conclusi per termine dei lavori hanno superato l’80 per cento rispetto al totale di quelli finanziati, quelli della ricostruzione pubblica il 50% e sono in forte ascesa” continua Tinari nella nota odierna.

“Questi i dati reali, ufficiali, come risultano sui siti degli enti preposti, relativamente alla ricostruzione dell’Aquila post terremoto – continua l’assessore – Sensazionalismi mediatici alla rovescia per far vedere a tutti i costi che esistono ancora degli aggregati che devono essere oggetti di lavori, escludendo la gran parte degli edifici ricostruiti, non fa bene a nessuno. Né all’informazione, né tantomeno all’immagine della città”.

“Per questo sostengo pienamente quanto asserito dal presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori della provincia dell’Aquila, Gianni Frattale. A questi operatori di settore deve essere tributato il nostro ringraziamento per i sacrifici e lo zelo che stanno impiegando con le loro imprese, per far riemergere città e territorio, devastati dal sisma di 14 anni fa. Soprattutto, intendo sottolineare le parole di Frattale quanto al modello L’Aquila nel quadro della ricostruzione; un modello che sta diventando di ispirazione un po’ ovunque, laddove occorrono interventi radicali per la rinascita di tutte quelle aree purtroppo colpite da calamità”.

“Nessuno si sogna di dire che la ricostruzione è finita, nessuno vuole coprirsi di gloria o fare lezioni di trionfalismo, che sarebbero del tutto fuori luogo. C’è ancora molto da lavorare. E gli incontri che sto avendo con i consorzi che sono in ritardo nell’avvio delle attività di ricostruzione ne sono una conferma. Ma un conto è fare una valutazione del genere, e cioè rappresentare uno stimolo per concludere nel modo migliore un percorso finora virtuoso che sta portando L’Aquila e il suo territorio a essere un centro meraviglioso e sicuro, altro è ignorare questo aspetto e diffondere una visione – distorta e infondata – di una realtà ancora fortemente depressa. Per fortuna, l’afflusso di visitatori in incremento da qualche anno a questa parte è una delle testimonianze più tangibili di quanto sia apprezzata la rinascita del capoluogo abruzzese”.


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