“Non è più tollerabile l’escalation di violenza a cui stanno assistendo i cittadini teramani. La cronaca locale riporta quotidiani episodi di violenza che risultano estranei al volto tranquillo della nostra città e che minano la serenità di chi la abita”. A dichiararlo è Alessio D’Egidio, consigliere comunale di Azione Teramo, in riferimento ad episodi di microcriminalità avvenuti nella città abruzzese.
“Di fronte a questo scenario – prosegue D’Egidio – ciò che più colpisce è il silenzio dell’amministrazione comunale, un silenzio che diventa ancor più sconvolgente se esercitato in primis dal nostro primo cittadino. Il Sindaco, impegnato a perpetuare una narrazione idilliaca e distorta di una Teramo da cartolina che in realtà sta progressivamente deteriorandosi, sembra incapace di cogliere la gravità della situazione o, peggio, sceglie deliberatamente di ignorarla”.
“Numerosi episodi di violenza concentrati all’interno delle mura della città, dei nostri “salotti”, zone già segnate da una situazione di inaridimento culturale e commerciale in cui la violenza segna il colpo finale. Riconosciamo l’impegno e l’operosità delle forze dell’ordine, ma non è corretto delegare a loro l’intero peso della sicurezza cittadina: l’ordine pubblico è materia che va condivisa dall’amministrazione e questo va ricordato perché non si può scegliere di abdicare da certi doveri”.
“Né quanto sta accadendo può essere liquidato come un semplice riflesso di dinamiche presenti in altre città italiane. Teramo non è abituata ad una diffusione così capillare della violenza, e non possiamo accettare che la nostra comunità venga assimilata a contesti di insicurezza cronica. Questa non è una questione di categorie sociali o etniche, ma una problematica che coinvolge ogni singolo cittadino, indipendentemente dalla sua origine o condizione”.
“Il silenzio dell’amministrazione – conclude il consigliere di Azione Teramo – a questo punto, lo interpretiamo come un’ammissione di impotenza, o peggio, di disinteresse. Ma non lo accettiamo. Azione denuncia con fermezza qualsiasi tentativo di minimizzare o ignorare l’allarmante condizione, chiedendo con urgenza l’intervento del Prefetto affinché convochi un tavolo sulla sicurezza e prenda in mano la gestione di una situazione che, se non affrontata con risolutezza, rischia di diventare l’ultimo chiodo sulla tomba del futuro di Teramo”.
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