Dal dottor Antonio Santilli, presidente del Conaratos (Comitato Nazionale di Rappresentanza e Tutela Operatori della Sanità) riceviamo e pubblichiamo il comunicato che segue.
È con grande inquietudine, ma anche con una punta di indignazione che questo Comitato sta seguendo la vicenda del dissesto, anzi diremmo disastro finanziario provocato dai responsabili della gestione delle ASL regionali. Ma in questa circostanza non intendiamo appuntare le nostre critiche sulle enormi responsabilità che da più parti vengono attribuite (e, riteniamo, a ragione) alle direzioni aziendali, la cui punta più acuta, in termini di mala gestio, è stata denunciata e resa di pubblica conoscenza quando i buoi sono ormai da tempo scappati dalla stalla.
In questa circostanza intendiamo, invece, appuntare lo sguardo su quella che a nostro avviso mette in luce gravissime responsabilità ad ampio spettro della stessa Regione e non solo perché ha deciso di “punire” lo staff direzionale della ASL 1 Abruzzo (che accusa il più rilevante disavanzo) prorogandone l’incarico per un altro anno con conseguente “condanna” del Direttore generale, Direttore sanitario e Direttore amministrativo a percepire per altri dodici mesi i relativi lauti compensi pari a oltre mezzo milione di euro. Intendiamo invece, in questa circostanza, chiedere ai responsabili regionali in base a quale criterio hanno ritenuto di attribuire ai Direttori generali & Co lauti compensi aggiuntivi a titolo di retribuzione degli eccelsi risultati conseguiti in termini di indebitamento.
Ma intendiamo chiedere anche, ai responsabili regionali, se è come abbiano dato attuazione all’art. 2, comma 2 del D.Lgs. n. 502/1992 per quanto concerne i criteri di finanziamento delle Aziende Sanitarie Locali, nonché in quali modi e termini abbiano promosso e supportato, nei confronti delle ASL, gli indirizzi tecnici relativi al controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie. Anzi a questo proposito chiediamo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di renderci disponibili gli atti degli ultimi 5 anni a mezzo dei quali la Regione ha dato attuazione alla precitata normativa. Ma chiediamo anche come codesta Regione se e come abbia dato attuazione all’art. 2, comma 2- sexies lett. e) della suddetta Legge, per quanto concerne la disciplina delle modalità di vigilanza e controllo sulle ASL nonché sulle modalità di valutazione dei risultati delle stesse.
Naturalmente anche a questo proposito chiediamo l’invio dei relativi atti e, in particolare, di quelli inerenti al controllo di gestione e dell’andamento economico finanziario delle ASL esercitato in questi anni dalla Regione. All’esito ci riserviamo di chiedere al Ministro della Salute di nominare un Commissario ad ACTA ai sensi dell’art. 2, comma 2-octies del D.Lgs. n. 502/1992. Confidiamo che in questa circostanza i riferimenti siano puntuali e non rispondenti, come spesso capita di riscontrare, alla consueta tecnica della “delega dei poteri” che in termini volgari viene meglio compresa con l’uso della espressione “scarica barili”.
Ovviamente tutto questo tende ad accertare le specifiche responsabilità, in termini di responsabilità di gestione e responsabilità di controllo (in questo caso regionali) dell’enorme buco che gli Enti interessati inevitabilmente scaricheranno su quegli innocenti e permanenti debitori, che nell’anonima qualificazione di “CONTRIBUENTI” consente di mettere le mani nelle tasche dei Cittadini, anche quelli di prossima generazione.
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