La richiesta di interramento, o eventuale spostamento, dell’elettrodotto da 220 kV che attraversa l’intera zona nord del Comune dell’Aquila, dal quartiere di Pettino fino al Torrione, è l’oggetto di una mozione, sottoscritta anche dai colleghi di opposizione, che ho depositato nei giorni scorsi e che mi auguro possa essere presto discussa in aula.
Le ragioni alla base della proposta sono riconducibili all’evidente impatto che la presenza dell’infrastruttura ha sotto vari profili, da quello meramente paesaggistico a quello socio economico legato all’impossibilità di sviluppare iniziative di tipo urbanistico, pubblico e privato, nonché e soprattutto quello inerente l’aspetto sanitario per via dell’emissione di onde elettromagnetiche e della potenziale incidenza delle stesse sulla salute della popolazione che vive nelle vicinanze, ancorché rispettando le distanze previste dalle norme vigenti.
A testimonianza di come l’interesse pubblico possa essere perseguito dando prevalenza alle esigenze sanitarie ed ambientali, la società TERNA s.p.a., titolare del suddetto impianto, a seguito di ripetute sollecitazioni da parte della comunità aquilana, ha già avviato i lavori per l’interramento nel tratto urbano aquilano dell’elettrodotto da 150 kV, un intervento che permetterà la demolizione di 18 tralicci e di circa 5 km di vecchie linee elettriche, liberando così circa 10 ettari di territorio ricadenti in buona parte su aree abitate.
Ritengo che un’azione analoga sull’elettrodotto ad alta tensione da 220 kV rappresenti un’opera di riqualificazione urbana altrettanto importante e ancor più necessaria, sicuro che questo mio pensiero rappresenti quello di centinaia di famiglie che vivono in quell’area.
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