A Teramo un altro terribile e mortale episodio della strage infinita sul lavoro. A perdere la vita è questa volta Ibrahim, un operaio 24enne di origini senegalesi, precipitato da una impalcatura a un’altezza di circa 10 metri.
Finché si continueranno a tagliare le risorse per la prevenzione e per la formazione, finché non verrà applicato appieno il decreto 81, non bastano i minuti di silenzio, lo sgomento, le parole ufficiali di cordoglio.
Tutti dobbiamo sentirci coinvolti rispetto ai controlli che servono per assicurare il rispetto delle regole, al miglioramento dell’organizzazione e alla necessaria formazione per i lavoratori e per i datori di lavoro. Questo bollettino di guerra è inaccettabile in una società civile.
Siamo in presenza di una “Strage di Stato” e non è tollerabile che nel 2023 si muoia ancora di lavoro.
A peggiorare il quadro già di per se drammatico ci pensa il governo Meloni che modifica il codice degli appalti e fa tornare ancora più indietro il lavoro in Italia, con meno tutele per la sicurezza dei lavoratori, tra subappalti selvaggi e il ritorno di fatto allo sfruttamento.
Pierluigi Iannarelli
Circolo Sinistra Italiana L’Aquila
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