di Alessandro Tettamanti
E’ un Mister Roberto Cappellacci ad un passo dalla firma della sua riconferma per una nuova stagione con L’Aquila 1927, quello che, nella giornata di martedì, viene a trovarci nel piccolo studio di Abruzzo Sera per la prima volta.
Insieme all’amministratore Goffredo Juchich, raccontano di una primissima riunione, dopo la finale play off con la Samb, insieme a tutti i componenti della società – alla presenza anche del socio in entrata, l’imprenditore campano ex Fano, Mario Russo – per parlare di rinnovo e stagione 24/25.
Ma Cappellacci parla ovviamente sopratutto della stagione appena conclusa: “ci tenevo tanto quest’anno perché sapevo che dovevo dimostrare qualcosina in più, l’ho capito nel primo periodo in cui sono arrivato che no è stato facilissimo”.
Poi però è andata bene: “c’è stata un amalgama e un’empatia del gruppo fondamentale per conseguire il risultato che abbiamo fatto”, ammette. “E’ stata una squadra tosta, perché è vero che aspettavamo il colpo di fortuna o la giocata di Banegas, ma bisogna anche prendere in considerazione che abbiamo subito poche reti e non eravamo quasi mai in balia dell’avversario. Eppure in fase di proposizione potevamo fare meglio, non abbiamo mai dimostrato di essere una squadra padrona del campo a tutti gli effetti, neanche con le ultime in classifica”.
“Molti i giocatori – ammette il Mister – hanno dato tutto, peccato però per la società dell’Aquila, che ha profuso tante energie sopratutto economiche, che non sono bastate per il salto di categoria. Tra gennaio e l’inizio di febbraio abbiamo perso troppi punti con Chieti, Monterotondo e Senigallia. E’ stato lì che ho pensato che una rimonta fosse quasi impossibile”.
“Mi sono sempre battuto – ammette Cappellacci – per far avere qualcosa in più dalla squadra sotto il profilo della gestione della palla, ma forse non avrei dovuto forzarli così tanto perché questa squadra aveva nel suo DNA il fatto di chiudersi e aspettare la giocata vincente, perché ritmo corsa e velocità non erano presenti in maniera consistente nell’organico”.
“Cappellacci ha tutta la fiducia della società e ce l’ha anche da parte di chi sta entrando per far crescere ancora di più L’Aquila 1927”, afferma l’Amministratore Goffredo Juchich. “Campitelli alla fine è andato a Pescara, Mario Russo invece si sta iniziando a muovere insieme a noi, c’è una sintonia e credo a breve verrà ufficializzato. Sopratutto ha sposato il progetto della società dei tifosi, con la maggioranza delle quote che rimarranno in capo alla tifoseria. Lui potrà assumere però un incarico di responsbaililtà con il quale dare maggiore solidità economica e scegliere insieme a noi la direzione per ottenere i risultati che vogliamo raggiungere”.
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