Ieri, come ogni ultima domenica di agosto, l’Arcigay L’Aquila “Massimo Consoli”, ha tenuto presso il cimitero dell’Aquila, dov è sepolto, la consueta commemorazione per Karl Heinrich Ulrichs.
“L’assemblea di tutte le 74 Arcigay d’Italia, ha conferito a L’Aquila il titolo di Capitale della Cultura Arcigay 2025, in virtù del fatto che il 2025 sarà l’anno del bicentenario della nascita di Ulrichs”, ha annunciato la Presidente di Arcigay L’Aquila Patrizia Passi di fronte alla cinquantina di persone presenti.
Un modo, forse, anche di provare a far entrare una figura importante come quella di Ulrichs nell’Aquila capitale italiana della cultura 2026.
Ulrichs infatti – che fu anche importante giurista, scrittore e latinista – è stato il primo il primo gay dichiarato a parlare pubblicamente dei diritti omosessuali quando, nel 1867, richiese al congresso dei giuristi tedeschi a Monaco una risoluzione che sollecitasse l’abrogazione delle leggi anti-omosessuali.
Costretto a lasciare la Germania, visse la parte finale della sua vita all’Aquila, dove infine fu sepolto, ospite del latinista marchese Nicolò Persichetti.
“Il portato di quest’uomo è importante perché è stato il precursore di quello che con la nostra associazione cerchiamo fare oggi, ossia di tutelare e promuovere i diritti delle persone Lgbtqia+”, ha continuato Passi anticipando che a breve il circolo locale prenderà proprio il nome di Karl Heinrich Ulrichs, che andrà sostituire proprio quello dello scrittore, storico e giornalista Massimo Consoli.
Alla manifestazione di domenica ha partecipato anche Claudio Tosi della Segreteria Nazionale di Arcigay con la delega a Cultura, Storia e Memoria.
“Massimo Consoli – ha affermato Tosi – ha saputo rintracciare la tomba di Ulrichs e l’Arcigay dell’Aquila ha saputo recuperare la sua storia e insistere anche in Arcigay nazionale affinché questa storia tornasse a galla anche tra di noi. Ulrichs continua ad essere il grande sconosciuto della storia LGBTQIA+. Ho deciso così di riprendere in mano questa storia e inserirla in uno spazio nella mostra sulla storia Lgbt che sta circolando per l’Italia, un occasione per chiedere un gruppo di lavoro di mettersi sulla sua storia, ricostruire e prepararla per raccontare alle persone”.
Intanto accanto la tomba, restaurata da una coppia omosessuale di benefattori veronese nel 2017, è stata apposta una targa commemorativa, grazie all mozione presentata dal consigliere di L’aquila Coraggiosa, Lorenzo Rotellini, ieri presente alla cerimonia insieme alla consigliera Simona Giannangeli e al segretario del Pd aquilano, Nello Avellani.
AleTet
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