di Melania Aio
C’è qualcosa di antico e rivoluzionario, oggi, nel voler fare arte. Nel mondo dominato da visualizzazioni e algoritmi, scegliere di creare è quasi un atto di ostinazione. I giovani artisti lo sanno: non basta il talento, serve resistenza. «Io sono i miei dipinti. Siamo una cosa sola», diceva Willem Dafoe nei panni di Van Gogh in At Eternity’s Gate, e in quella frase si racchiude l’essenza di una vocazione che non si può addomesticare. C’è chi continua a cercare un linguaggio personale in un mondo che preferisce l’omologazione; chi sente, come Frida Kahlo, che dipingere sé stessi è un modo per non scomparire. Nell’era del digitale, il pezzo unico, che sia un quadro, un’illustrazione, un segno tracciato a mano, torna a essere un gesto di verità. È la prova che la bellezza non si riproduce, si vive.
Ed è proprio in questa ricerca di autenticità che si muove Yuri Dovadola, artista abruzzese che con le sue opere ha costruito un universo personale, dove l’acquerello incontra il digitale. Con il suo pseudonimo, L’Illustratore di Sogni, Dovadola rappresenta una nuova generazione di autori che credono ancora nella forza dell’immaginazione e nel valore profondo dell’arte come forma di vita.


Di tutto questo ci ha parlato in un’intervista ad Abruzzo Sera, condividendo con noi il suo percorso, le sfide e i sogni che continuano a dare forma alla sua arte.
Ciao Yuri, parlaci un po’ di te: come nasce il tuo interesse per l’arte e per l’illustrazione?
Il mio interesse per l’arte nasce fin da quando ero piccolo, grazie a mio padre, Sergio Dovadola, che per tutta la vita mi ha incoraggiato a seguire questo percorso. Anche lui, oltre a essere un grafico pubblicitario, era un artista, e in futuro mi piacerebbe molto esporre le sue opere.
La passione per l’illustrazione invece è nata dai fumetti: molti di quelli che leggevo mi venivano passati proprio da mio padre. Ho avuto diverse influenze artistiche, ma i fumettisti che mi hanno colpito di più sono stati Jean Giraud (Moebius), Guido Crepax e Sergio Toppi.
Sono sempre stato affascinato dal genere fantasy e dalla mitologia, che cerco di rappresentare in modo realistico e concreto, pur appartenendo a mondi per loro natura surreali.

Crescendo in un ambiente così stimolante, è naturale che l’arte sia diventata parte di te. Quando hai capito che non era solo una passione, ma la tua vera strada?
Onestamente l’ho sempre saputo. Ho fatto tanti lavori diversi, ma ogni volta mi rendevo conto che erano solo un ripiego.
Per me l’arte è un richiamo, un bisogno viscerale di espressione, qualcosa che va oltre la scelta razionale: è il mio modo di sentirmi nel posto giusto.
Oggi vivi e lavori in Abruzzo. Quanto è facile, secondo te, portare avanti un progetto artistico in questa regione?
Devo dire che in Abruzzo sto trovando diverse realtà artistiche e culturali che stanno portando una ventata d’aria fresca. Ho la fortuna di partecipare a molte mostre grazie ad associazioni e collettivi.
Mi considero fortunato, perché so che per molti non è così semplice. Anch’io in passato ho affrontato tante difficoltà, e credo che sia fondamentale non svendersi e sapersi tutelare.
Serve determinazione, ma anche una rete che sostenga davvero gli artisti. Per esperienza personale, devo dire che ho ricevuto più sostegno da associazioni culturali, che dalle istituzioni. Ho però avuto modo di collaborare con l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti per un evento l’anno scorso, ed è stata un’esperienza positiva.
Secondo me bisognerebbe incentivare la creazione di eventi culturali legati all’arte, perché le realtà esistenti sono ancora poche. Spesso, paradossalmente, si trovano più mostre e iniziative in contesti non convenzionali, come bar, pub o pizzerie, che pur non appartenendo al settore artistico decidono di investire in questo campo, attirando pubblico e creando cultura.
Infine, credo sia importante investire sugli artisti emergenti: ho visto tanti talenti che meriterebbero più visibilità, ma che rischiano di demotivarsi. Fare l’artista oggi non è facile né tutelato: bisogna sapersi reinventare e continuare a credere nelle proprie potenzialità.
Nonostante le difficoltà, sembri avere una visione chiara del tuo percorso. Quali sono i tuoi progetti e i tuoi sogni per il futuro?
Fin da bambino ho sempre inventato storie che conservo gelosamente e che non ho mai mostrato a nessuno, perché non mi sono mai sentito pronto. Il mio sogno nel cassetto è di trasformarle un giorno in fumetti pubblicati.
Tra i progetti più vicini, nel 2026 parteciperò all’evento AGE26, organizzato da Neosellen, dove sarò l’artista del manifesto e presenterò anche diverse opere nella zona gallery. L’evento sarà incentrato sull’antica Grecia riletta in chiave moderna, un tema che trovo molto stimolante.
Sto poi realizzando l’illustrazione della copertina del nuovo libro dello scrittore Marco Fleming, intitolato Amore Scatenato,
e dal 30 ottobre al 12 novembre, terrò una piccola mostra personale chiamata “L’Illustratore di Sogni” presso il Jhôrizo di Pescara.


Biografia
Yuri Dovadola è un artista originario di Montesilvano, formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e la SFP – Accademia del Fumetto di Pescara.
Nel corso della sua carriera ha illustrato diversi libri, tra cui La Notte delle Stelle Cadenti di Fusca Micol (Caosfera Edizioni), I Cinque Mondi di Luca Saba, Galaxyan Supremacy – Libro Primo: Il Motore dell’Universo di Gianluca Grillo e Respiri – Racconti e Universi di Fusca Micol.
Espone regolarmente in mostre e eventi sul territorio abruzzese, spesso sotto il suo pseudonimo “L’Illustratore di Sogni”, con opere dalle atmosfere surreali che spaziano tra acquerello, inchiostro acquerellato e tecniche digitali.
È stato ospite di AGE 2024 e AGE 2025, quest’ultimo organizzato da Neosellen in collaborazione con l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dove ha esposto una serie di opere dedicate alla mitologia greca dal titolo Trinity – L’Arte della Distruzione.
Successivamente ha realizzato dal vivo l’opera Il Sacrificio di Prometeo per il Festival della Cultura e della Scienza “La Città delle Muse” di Chieti e Pescara, evento seguito anche dai TG regionali di Rete 8 e TGR Abruzzo.
Abruzzo Sera è anche su Whatsapp.
Iscriviti al nostro canale per essere sempre aggiornato. In primo piano
 In primo piano
                     
                                                     
                            
                                                     
                                                     
                                                    L’Halloween abruzzese: la notte delle anime e le “cocce de’ morte”
1927 EP.72 Inizia l'era Fucili all'insegna dell'equilibrio: "serve la mentalità di non voler prender gol"
Con Stefano Castellani in studio ripercorriamo l’intenso film delle ultime 48ore, partendo dal genere drammatico di Sora, con Mister Pochesci […]
Fare arte in Abruzzo: il viaggio di Yuri Dovadola, “L’Illustratore di Sogni”
di Melania Aio C’è qualcosa di antico e rivoluzionario, oggi, nel voler fare arte. Nel mondo dominato da visualizzazioni e […]
L’Halloween abruzzese: la notte delle anime e le “cocce de’ morte”
Molto prima di Halloween, in Abruzzo si celebrava la “notte delle anime”, rito contadino dedicato ai defunti con zucche illuminate, offerte e veglie, simbolo del legame tra vivi e morti. Una tradizione antica che oggi rivive nelle feste popolari come memoria e identità del territorio.



