di M. A.
Oggi, 29 novembre 2024, si sta tenendo uno sciopero generale indetto da CGIL e UIL contro la manovra economica del governo Meloni. Lo stop ha coinvolto tutti i settori, eccetto quello ferroviario, ed è in corso di svolgimento: 8 ore per ciascun turno lavorativo (ad eccezione del settore trasporti, dove l’interruzione è stata limitata a 4 ore in seguito alla precettazione disposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). La protesta si è articolata in numerose manifestazioni su tutto il territorio nazionale, compresa L’Aquila, dove le problematiche locali si sono intrecciate con le rivendicazioni nazionali.
Le motivazioni dello sciopero
I sindacati criticano il taglio del cuneo fiscale e delle risorse per contratti pubblici e privati, che coprirebbero solo un terzo dell’inflazione. Tra i temi centrali ci sono il calo del potere d’acquisto, il peggioramento delle pensioni (con aumenti minimi di appena 3 euro al mese), la precarietà dilagante e il rischio di un aumento del lavoro nero. La manovra è stata definita da Maurizio Landini (CGIL) come “sette anni di austerità”, aggravata da numerosi tagli alla sanità pubblica, all’istruzione e ai trasporti pubblici.
La situazione a L’Aquila
Nella città abruzzese, lo sciopero ha visto una buona partecipazione nei settori pubblici e privati. I sindacati locali hanno sottolineato l’importanza di una strategia per il rilancio economico post-terremoto, con investimenti in infrastrutture e politiche per il lavoro. Oltre le motivazioni “nazionali”, a L’Aquila come nelle altre province, si manifesta anche per il dimensionamento scolastico. I disagi sono stati avvertiti soprattutto nei trasporti pubblici e negli uffici amministrativi, con una significativa adesione anche nel settore sanitario e scolastico. L’azienda del trasporto pubblico urbano, Ama S.p.a. ha dichiarato di non riuscire ad assicurare le corse ordinarie anche dopo la fine dello sciopero. Le manifestazioni si sono concentrate nel centro cittadino, dove lavoratori e studenti hanno espresso il loro dissenso verso la manovra. Un corteo molto partecipato è partito dall’Emiciclo per raggiungere la Prefettura, presenti anche esponenti di Sulmona e Avezzano.
Assente la CISL, che ha preso le distanze non per il merito e l’importanza delle questioni, quanto per l’approccio metodologico ai problemi.
Sul posto sono presenti le forze dell’ordine e i volontari della Protezione Civile.
Ripercussioni e prossimi passi
I sindacati hanno annunciato che questa protesta è solo un primo passo per far sentire la voce dei lavoratori, chiedendo un dialogo costruttivo con il governo. L’obiettivo è ottenere misure concrete per il potenziamento del welfare e l’aumento dei salari e delle pensioni.
In aggiornamento
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