Mercato Contadino, la rabbia degli agricoltori aquilani contro la cooperativa: “Mancanza di trasparenza e rispetto”

Mercato Contadino, la rabbia degli agricoltori aquilani contro la cooperativa: “Mancanza di trasparenza e rispetto”
11 Feb 2025
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di alcuni produttori aquilani, che per ragioni personali rimangono anonimi

Grave mancanza di rispetto e trasparenza nella gestione della cooperativa agricola Mercato Contadino. A seguito dell’uscita di numerosi produttori dalla cooperativa agricola Mercato Contadino, vogliamo denunciare pubblicamente la totale mancanza di rispetto mostrata dai membri del Consiglio di Amministrazione della stessa verso gli agricoltori che, credendo nel progetto iniziale, hanno sostenuto con lavoro, impegno e orgoglio le finalità con cui era nato il mercato.

Ad oggi, non solo non ci sono stati corrisposti gli incassi delle ultime mensilità, ma, fatto ancor più grave, non ci è stata restituita la quota sociale versata al momento della costituzione della cooperativa.
L’amarezza è ancor più profonda se si considera che, negli ultimi anni, il progetto originario è stato completamente stravolto. Nato nel 2009 a seguito del terremoto che ha colpito L’Aquila, il Mercato Contadino aveva l’obiettivo di sostenere le aziende agricole locali, promuovendo prodotti a km 0 e garantendo un impatto sociale oltre che economico. Un’iniziativa basata su fondi privati, che avrebbe dovuto supportare le piccole realtà delle aree interne attraverso progetti di crescita e solidarietà.
Oggi, invece, ci troviamo di fronte all’ennesimo teatrino che, tristemente, riflette dinamiche tipiche di un sistema “all’italiana”, dove chi lavora la terra viene relegato al solo ruolo di contadino, a cui si ricorda cinicamente di “tornare nei campi a zappare”.
Questa situazione è inaccettabile e rappresenta un tradimento dei principi su cui era stata fondata la cooperativa. Noi agricoltori continueremo a lottare per far valere i nostri diritti e per chiedere trasparenza e rispetto, non solo per il nostro lavoro ma per l’intera comunità agricola e sociale che aveva creduto in un progetto di reale sviluppo e sostegno.
Chiediamo pertanto un immediato intervento per chiarire le responsabilità, regolarizzare i pagamenti dovuti e garantire la restituzione delle quote sociali versate. Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia

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