L’Aquila, “Natale di Pace”: a Sant’Elia il murales della speranza realizzato dai migranti

L’Aquila, “Natale di Pace”: a Sant’Elia il murales della speranza realizzato dai migranti
02 Dic 2025

L’arte diventa strumento di inclusione al CAS “La Rondine”. Un’opera corale nata da una semplice domanda: “Cosa augurereste per questo Natale?”

L’AQUILA – Un messaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali, dipinto sui muri di quella che oggi è la loro casa temporanea. Si intitola “Natale di Pace” il nuovo murales inaugurato presso il centro di accoglienza straordinaria (CAS) “La Rondine”, situato in via Collevernesco a Sant’Elia.

L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Sociale ETS “Il Cenacolo degli Angeli” , non è solo un intervento di decoro urbano, ma un vero e proprio manifesto di rinascita e inclusione.

L’idea ha preso forma da un momento di dialogo quotidiano all’interno della struttura. Tutto è nato da una semplice domanda rivolta ai migranti ospitati nel centro: “Cosa vorresti in questo anno e augureresti ai cristiani nel loro Natale?”. La risposta, disarmante nella sua semplicità e potenza, è stata una sola: “La pace”.

Da qui l’intento di tradurre questo desiderio in immagini, rendendo più bello e umano il luogo in cui vivono i richiedenti asilo. Il progetto è stato accolto con entusiasmo dagli ospiti, trasformando il cortile del centro in un vero e proprio “laboratorio a cielo aperto”

A coordinare i lavori è stato Sinan Baynak, operatore del CAS e diplomato in arte in Turchia. Sotto la sua guida, la realizzazione del murales è diventata un’esperienza collettiva: i migranti hanno partecipato attivamente, condividendo l’intima convinzione del tema trattato. L’immagine, che ora campeggia sulla parete della struttura, rappresenta un simbolo di apertura e fratellanza, come testimoniano i colori dell’arcobaleno che dominano la scena.

La filosofia alla base del progetto va oltre l’estetica. La direzione del CAS “La Rondine” e l’equipe multidisciplinare credono fermamente nel potere della bellezza. L’idea è che chi si trova in una situazione di fragilità, vivendo in un ambiente curato e accogliente, riesca a maturare pensieri più positivi e profondi.

Un luogo “bello” aiuta a sentirsi a casa, un concetto fondamentale per chi, a causa delle difficoltà vissute, una vera casa non ce l’ha più. Iniziative come “Natale di Pace” servono a gettare le basi per un nuovo percorso di vita, fatto di resilienza, ricostruzione e speranza.


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