di M. A.
Oggi, venerdì 3 ottobre 2025, l’Abruzzo si ferma per lo sciopero generale indetto da CGIL e USB, con manifestazioni e presidi previsti in diverse città della regione. La mobilitazione coinvolge più settori e nasce non solo come protesta locale, ma anche come gesto di solidarietà internazionale: la CGIL ha ribadito che l’iniziativa vuole esprimere vicinanza alla popolazione di Gaza e alla Global Sumud Flotilla, sottolineando l’importanza di coniugare la tutela dei diritti dei lavoratori con l’attenzione alle emergenze umanitarie nel mondo.
Le manifestazioni in Abruzzo assumono un valore politico e simbolico significativo. A Pescara il corteo è partito alle 8:30 dalla stazione di Portanuova, mentre all’Aquila il presidio ha avuto luogo a Colle Sapone dalle 9:00. A Teramo i manifestanti si sono ritrovati alla stazione FS alla stessa ora, a Sulmona davanti al Liceo Scientifico e, in serata, a Lanciano lungo Corso Trento e Trieste. Le piazze pacifiche rappresentano la voce dei cittadini e dei lavoratori che chiedono attenzione ai diritti e alla giustizia sociale, mettendo in evidenza le interconnessioni tra locale e globale.
Il settore più colpito dalla mobilitazione è quello dei trasporti. Il personale ferroviario ha iniziato lo sciopero alle 21:00 di giovedì 2 ottobre, che proseguirà fino alle 21:00 di oggi, causando cancellazioni e ritardi su treni regionali, Intercity e Frecce. Nonostante ciò, le fasce di garanzia consentono di viaggiare dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00, anche se gli utenti sono invitati a controllare aggiornamenti in tempo reale.
Anche il trasporto pubblico locale registra possibili disagi, con autobus e metropolitane che potrebbero subire ritardi o sospensioni. Le autostrade, interessate da uno sciopero del personale iniziato alle 22:00 di giovedì, potrebbero presentare rallentamenti soprattutto nelle tratte urbane e nei collegamenti più frequentati.
Lo sciopero coinvolge inoltre scuola, sanità e Vigili del Fuoco. Nelle scuole sono possibili assenze di docenti e personale ATA, con conseguenti difficoltà nell’organizzazione delle lezioni, mentre negli ospedali la riduzione del personale può influire sui servizi non urgenti. I Vigili del Fuoco partecipano con uno sciopero di quattro ore, dalle 9:00 alle 13:00, garantendo comunque i servizi essenziali di emergenza. Il personale delle attività ferroviarie e autostradali ha seguito orari specifici per garantire le fasce di servizio minimo, mentre il personale sanitario sarà in sciopero dall’inizio del primo turno fino alla conclusione dell’ultimo turno della giornata. Durante tutta la mobilitazione, saranno comunque assicurate le prestazioni indispensabili, in conformità con le normative di settore, grazie alla collaborazione delle amministrazioni nella gestione dei servizi essenziali.
Il motivo dello sciopero
Il 7 ottobre 2023 Hamas ha lanciato un attacco di inaudita violenza: 1.200 persone sono state uccise o torturate, 250 rapite, e oggi sembra che soltanto una ventina di loro siano ancora vive. La Corte penale internazionale ha qualificato quell’azione come crimine contro l’umanità, e i responsabili devono essere perseguiti.
La reazione israeliana, tuttavia, è stata altrettanto devastante: oltre 50.000 morti, quasi due milioni di sfollati e gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Nonostante ciò, l’Europa ha mostrato scarsa incisività, senza contrastare in modo concreto queste violazioni.
In questo contesto, la Flotilla non è un’azione avventata, ma un gesto di coraggio e solidarietà umanitaria. Come sottolineato dal Presidente Mattarella, essa rispetta le Convenzioni di Ginevra e il diritto internazionale marittimo, e serve a richiamare l’attenzione del mondo sulle atrocità di Gaza. La missione della Flotilla, inoltre, è stata direttamente aggredita l’1 ottobre 2025, quando navi civili con cittadini italiani a bordo sono state attaccate, un atto di gravità estrema che minaccia la sicurezza dei volontari e costituisce una violazione dei principi costituzionali italiani.
Secondo la Costituzione, l’Italia è vincolata al rispetto delle norme internazionali, al ripudio della guerra e alla promozione della pace (articoli 10, 11 e 117). L’attacco israeliano alla Flotilla ha violato la Carta ONU, la Convenzione sul diritto del mare e le Convenzioni di Ginevra, mettendo a rischio cittadini italiani e minando l’ordine costituzionale del Paese.
Gli attivisti della Flotilla, pur in forma non retribuita, esercitano diritti costituzionali fondamentali, tra cui la libertà di espressione e il dovere di solidarietà previsto dall’art. 2. L’iniziativa rappresenta dunque un atto legittimo, sia dal punto di vista umanitario sia giuridico, e segnala all’Europa e all’Italia l’urgenza di far rispettare il diritto internazionale e la protezione dei cittadini impegnati in missioni umanitarie.
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