Abbattimento cervi, no del Consiglio di Stato. Esultano le associazioni animaliste, ora la palla torna al Tar

Abbattimento cervi, no del Consiglio di Stato. Esultano le associazioni animaliste, ora la palla torna al Tar
11 Nov 2024

I 469 cervi – per ora – non verranno abbattuti. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello delle associazioni animaliste abruzzesi contro la discussa delibera della Giunta regionale abruzzese.

Contestata da cittadini e associazioni – erano state 134mila le firme raccolte tramite petizioni e 60mila le lettere inviate al presidente della regione Marco Marsilio per fermare l’abbattimento – la delibera n. 509 dell’8 agosto 2024 prevedeva “l’uccisione, tramite un piano di abbattimento in caccia di selezione, di 469 cervi, dei quali 142 piccoli con meno di un anno di età, ancora accompagnati dalle mamme”, si leggeva nell’appello della petizione, a cui è seguito un ricorso al TAR.

Nell’ottobre scorso il tribunale lo ha respinto, dando ragione alla giunta Marsilio. Ora, però, dovrà pronunciarsi di nuovo: il Consiglio di Stato ha evidenziato la necessità di approfondire “l’omesso monitoraggio” sulla popolazione dei cervi nella Regione.

“La regione Abruzzo era completamente inadempiente da anni sull’obbligatorio monitoraggio del proprio Piano faunistico venatorio nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come avevo evidenziato grazie anche ad un accesso agli atti che avevo attivato e le cui risultanze erano poi finite nel ricorso delle associazioni come argomento principe tra le censure rivolte alla decisione della regione”, spiega in una nota Augusto De Sanctis del Forum H2o.

“La Regione nel 2020 si era auto-vincolata”, prosegue, “come d’altro lato prevede la norma europea sulla VAS, a monitorare l’applicazione del Piano faunistico attraverso la raccolta dei dati di decine di indicatori, tra cui lo stato delle popolazioni delle specie particolarmente protette come orso bruno, camoscio, lupo, aquila reale ecc. Scrivono infatti nell’ordinanza i giudici del Consiglio di Stato che le motivazioni del ricorso “meritano adeguato approfondimento specie con riferimento alla questione dell’omesso monitoraggio”, sottolinea.

I consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci (Pd) ed Erika Alessandrini (M5S) hanno convocato una conferenza stampa sul tema per domani mattina.


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